Via della Luce Al confine della materia

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di Sonia Voicu

(Prima Parte)

 

La Luce

pervade tutto il Creato

e si espande all’infinito

implicando un incatenamento

spazio – temporale

dell’Universo.

 

Quello che crediamo

essere il nostro Universo,

solido e statico,

è in effetti

un impetuoso interscambio dinamico,

di particelle di luce

o particelle di coscienza,

che mantiene in equilibrio la materia.

 

Il Sole del nostro Universo

possiede infinite potenzialità,

grazie al suo campo magnetico

e alla sua forza gravitazionale

è capace di mantenere intorno a sé

i pianeti in equilibrio.

 

La fluttuazione della Luce

corrisponde a una emissione

e a un riassorbimento

delle minuscole particelle luminose,

o particelle di coscienza

che sarebbero la stessa sostanza,

 o forza vitale,

da cui sorge la materia.

 

La Luce è come un serbatoio

carico di minuscole unità di coscienza,

che predispongono

 l’infinita espressività della materia.

La Luce è una energia

 costantemente ridistribuita

in un interscambio dinamico

a livello subatomico negli oggetti

e, a livello cellulare, nel corpo fisico.

 

Noi e il nostro Universo

viviamo respirando

infinitesimali unità di coscienza,

 fluttuanti sotto forma di

frequenze e vibrazioni

distribuite in colori e suoni.

 

Partiamo dal presupposto

che il nostro corpo attuale

 sia solo una “tuta spaziale”

con la quale viaggiamo

nella dimensione gravitazionale,

spazio-temporale. 

 

La Coscienza

 è il principio ordinatore del Creato.

 Il principio ordinatore della Coscienza

è in relazione con la Luce.

Per cui, inevitabilmente,

 la Luce

è interconnessa alla Coscienza.

 

La Luce che pervade il Creato

è presente come un osservatore

Onnipresente, Onnisciente.

È così Onnipotente

la facoltà della Luce

da poter dare “vita-energia”

al soggetto Osservato.

 

È insito il legame

 tra Luce e Coscienza,

è una relazione indivisibile,

così naturale

che non ce ne rendiamo conto.

 

Al confine della materia

Il “tunnel”

 

Finora solo chi a sperimentato

 l’esperienza premorte

può descrivere lo splendore della Luce.

Queste persone ricordano

 di essere transitate

per un “tunnel” verso la luce.

Tutti hanno provato

lo stesso sentimento di amore infinito,

mai incontrato sulla terra.

Al ritorno nel corpo fisico

sono stati dispiaciuti,

di trovarsi di nuovo nella dimensione materiale,

trovando disagio in un corpo fisico

ormai angusto, rigido, inarticolato

rispetto al corpo di Luce

del mondo spirituale.

Un mondo fluido, modulabile,

in continuo interscambio d’Amore illimitato

là dove tutto splende da sé.

 

Nel mondo spirituale

la Coscienza è la matrice della Sorgente

e da essa procede l’ordine del Creato. 

  

Il “tunnel” è il confine 

tra mondo materiale e mondo spirituale.

 

Il “tunnel”

lega e ricongiunge

la materia alla Luce

ma è vero anche che ci allontana dalla Luce.  

In effetti il “tunnel”

percepito nel momento di premorte

 non è altro che il limite del proprio corpo fisico.

 

L’immagine del “tunnel”

 è una proiezione prolungata

dell’esperienza legata al mondo fisico.

Lo spessore e la lunghezza del “tunnel”

dipendono dalla “gabbia materiale”

in quanto l’anima è stata vincolata  

dalle prove nel corpo fisico.

 

Più lungo è il “tunnel”

 più arduo è il passaggio verso la Luce.

Alla fine del “tunnel”

c’è il ricongiungimento naturale

 con il corpo spirituale originale

al corpo di Luce.

 

Ora, vicino al “confine dei tempi”,

il nostro Universo si riavvicina

 al grande “Tunnel”

ed è bene sapere cosa ci attenderà.

 

(fine della prima parte del testo che stimola l’emisfero sinistro del cervello)

 

 

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