Wladimiro Tulli, un artista sparso nella città

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di Lucio Del Gobbo

tulli-ritratto

 

Può riconoscersi un artista nel suo territorio? E ancora, può una città o un ambito culturale trattenere in sé la memoria di un artista che sia stato di esso rappresentativo? Questo l’assunto. Macerata, attraverso i suoi Musei civici lo ha proposto, fornendone anche dimostrazione, facendosi capofila di una ricognizione volta a mettere in luce “segni” di un operato artistico, cioè di opere di uno stesso artista collocate in sedi di pubblica fruizione. tulliQuale l’artista? Wladimiro Tulli. Quali i luoghi? Gli stessi Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, il Museo di Palazzi Ricci, il Palazzo del Teatro “Lauro Rossi”, l’Università, il Palazzo della Provincia, la Filarmonica, la Camera di Commercio, l’Ospedale, il Palazzo di Giustizia, scuole, farmacie, uffici pubblici ecc. Non certamente un censimento esaustivo, ma molti, tanti sono i luoghi della città “contrassegnati” dalle opere di Tulli. Oltre che in un elegante pieghevole stampato per la circostanza essi sono ora indicati nel sito (www.maceratamusei.it). Tele, pannelli, collages, aeropitture, aerosculture, ceramiche, opere insomma che anche per caratteristiche e formato si adattano a comporre per il cittadino o l’avventore quel concerto di vitalità e leggerezza che è stata la parabola artistica di Wladimiro Tulli. Ricordiamolo: nato a Macerata il 4 settembre 1922 e ivi spentosi il 28 febbraio 2003. Il decennale della morte, appunto, si è inteso celebrarlo così, con questa iniziativa e tulliraccogliendo amici ed estimatori, nella rinnovata Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti. Stima, commozione e affetto nelle parole degli studiosi e degli amici che hanno voluto ricordarlo (Maria Vittoria Carloni, Paola Ballesi, Filippo Davoli, Maria Stefania Gelsomini). Presenti i familiari dell’artista e le autorità (la figlia Carla, il fratello Piero, l’Assessore Monteverde, il Sindaco Carancini e, per la Provincia, l’Assessore Bianchini). A noi piace ricordare Tulli con le sue stesse parole: “La mia gioia, spesso sottolineata dai critici e da chi osserva la mia pittura, è una gioia vera nel momento in cui la esprimo ma, come è naturale, è anche contrastata a volte da tristezze, dalle angosce della vita. Chi non ne ha? Certo, in me prevale la speranza. Per questo mi ingegno a rappresentare in arte la componente tullipositiva del vivere, gli entusiasmi, le aspettative, i ricordi importanti, quindi anche la parte gioiosa della mia mentalità e sensibilità”. Così l’artista in una sua dichiarazione rilasciata qualche tempo prima della sua scomparsa. E le opere che lo rappresentano nella città ne danno la stessa gioiosa e umanissima definizione. Nella circostanza di questa iniziativa, da parte dei rappresentanti le Istituzioni pubbliche è stata fatta anche una promessa. E cioè che dentro questo anno 2013 verrà ordinata una grande mostra retrospettiva dell’artista. Intanto, da maceratesi diciamo: “Grazie Tulli!”

 

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