di Angela Catolfi
Limpidi pomeriggi di maggio
osservati lungo un sentiero di acacie,
riscaldati dalla mia piccola mano
stretta nella tua.
Primavera magica
volava d’intorno,
trasportata da cento richiami,
rischiarata da candidi ventagli
di biancospino,
sorpresa da lievissimi soffi
di vento.
Nel nostro sentiero
una scia rossa di papaveri
si confondeva gaia
con le favole delle nostre parole
e disperdeva, lontano,
ogni piccola nube nel cielo.