Giovanni Colucci e Domenico Bernetti

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di Siriano Evangelisti

 due euro commemorativi

La moneta da 2 euro uscita in questi giorni a cura della Zecca, con la rappresentazione stilizzata al recto della scultura di Antonio Berti “Pattuglia nella tormenta”, sintetizza efficacemente l’opera dell’Arma dei Carabinieri, della quale si celebra quest’anno il bicentenario dell’istituzione. La sua storia è stata ricca sin dall’inizio non solo di personaggi eroici ma, anche e soprattutto, di fatti sem-plici e di grande umanità, per cui l’Arma è anche, e a ragione, chiamata “la Benemerita”, il corpo militare più vicino al popolo e da questo amato e rispettato. Nel tempo numerosi artisti hanno trovato nell’attività dell’Arma una valida fonte d’ispirazione alla loro creatività. Basta ricordare, su tutti, le policrome tavole della “Domenica del corriere” e della “Tribuna illustrata”, i giornali popolari del tempo, che grazie alla maestria di illustratori del calibro di Beltrame e di Pisani presentavano – quasi a ogni uscita settimanale – le prodezze dell’Arma nella cattura dei delinquenti o nel soccorso alle popolazioni nei frequenti casi di calamità. Oggi nei fatti di cronaca la fotografia ha sostituito il pennello, ma i Carabinieri continuano a essere presenti nelle tele dei pittori. Per Giovanni Colucci – marchigiano per adozione e artista a tutto tondo – vi è più di un motivo per dare alla sua produzione pittorica una connotazione riservata, in modo particolare, all’Arma. E’ infatti luogotenente dei Carabinieri, orgoglioso di portare la divisa e di essere al servizio della collettività. Nello stesso tempo è un artista affermato, con un ricco bagaglio professionale alle spalle e una presenza opera colucciininterrotta a manifestazioni locali e nazionali. Il suo attaccamento all’Arma lo si rileva dalla maggior parte delle sue opere, ambientate negli angoli più caratteristici della nostra provincia e caratterizzate anche dalla raffigurazione di figurine in divisa che ben rappresentano la natura dell’Arma, fatta di una presenza sempre vigile ma discreta. L’uso dell’acquarello, una difficile tecnica pittorica nella quale il nostro artista eccelle, concorre a rendere piacevoli le policrome immagini, ma la grazia e l’eleganza delle opere non debbono però far dimenticare quello che è il duro, difficile e pericoloso lavoro che i Carabinieri svolgono ogni giorno con dedizione assoluta a tutela dell’ordine costituito. Come anche ben si rileva dalla lettura dei racconti di Domenico Bernetti, “Carabiniere per necessità”, come si definisce nella copertina della sua opera, composta di tre ponderosi volumi. E’ la storia di una vita nell’Arma, lunga ben 43 anni, trascorsi in massima parte sul campo e per gli ultimi 17 come responsabile della sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di una città che non viene nominata. I fatti narrati, vissuti spesso dall’autore in prima persona, anche come coordinatore delle indagini, permettono d’individuare la città e la provincia dove il maresciallo ha sempre operato con determinazione e intelligente spirito investigativo. Sono storie di cronaca nera ma non mancano anche i fatti divertenti di un territorio che solo tanti anni fa poteva essere definito una isola felice nel contesto nazionale. Non mancano anche i piccoli conflitti, inevitabili all’interno di qualsiasi grande struttura militare o civile. E’ una opera che si legge con molto piacere e contribuisce a dare una conoscenza dell’attività dei Carabinieri che, anche oggi, a distanza di 200 anni dalla loro istituzione, continuano a essere una presenza essenziale del nostro vivere quotidiano.

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