Rosaria Del Balzo Ruiti, Presidente

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A noi de La rucola la battuta viene facile, magari è scontata e qualcun altro l’ha già fatta: la Croce Rossa è giunta in soccorso di Fondazione Carima… ma non è proprio così, la Fondazione aveva già tracciato e intrapreso una strada prima della… “disavventura” di Banca Marche e sia la scelta di Rosaria Del Balzo Ruiti come Presidente che l’arrivo di 40 nuovi soci, provenienti da vari settori dell’ambito provinciale, sono un forte segnale di continuità ideale nell’ottica, comunque, della diversa disponibilità economica e dei nuovi dettami ministeriali riguardo le Fondazioni.

 

La Fondazione ha scelto lei, che opera attivamente nel mondo del volontariato in quanto Presidente della Croce Rossa maceratese: che ne pensa, oggi?

“Penso ci sia stata lungimiranza nello scegliere una questuante – sorride con autoironia Rosaria Del Balzo Ruiti – un ruolo che spesso ho ricoperto nei confronti di Fondazione Carima: è una inversione di ruolo che mi permette di comprendere le istanze e i bisogni di chi chiede. Per le note vicende (ndr: leggi Banca Marche) è il momento di attuare una svolta concreta e forte e gli anni di esperienza che ho maturato nel mondo del volontariato hanno temprato il mio ‘spirito di servizio’ ed è con questo spirito fatto di umiltà e con l’atteggiamento del neofita, che cercherò di vedere per comprendere le esigenze reali del territorio”.

 

Come cambierà il modus operandi di Fondazione?

“Fino a ora è stata in gran parte una erogatrice, da oggi per le ridotte risorse economiche sarà più attiva sul territorio con progetti propri a favore della comunità maceratese e volti alla creazione di nuovi posti di lavoro, utilizzando la Legge Franceschini ‘Art Bonus’ che consente il recupero dei crediti d’imposta al 65% delle cifre impegnate. Quindi è in atto una trasformazione completa della Fondazione, mantenendo tuttavia il consueto controllo dei finanzia-menti erogati se possibile ancora più attento e trasparente”.

 

Il progetto della Residenza Protetta andrà avanti?

“È un progetto socialmente importante, intrapreso con lungimiranza dal precedente Consiglio, che mi piace molto e gli accantonamenti economici ci sono. Certamente considerati i mutamenti in atto in campo sanitario regionale ci sarà da rivedere qualcosa, solo una rivisitazione progettuale finalizzata ad armonizzare il progetto con la diversa ottica della Sanità di Regione Marche”.

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Il Ministero delle Finanze ha emanato un protocollo che rivede la posizione delle fondazioni di origine bancaria: Fondazione Carima è in regola?

“Certamente, lo Statuto è stato modificato secondo i dettami del protocollo cosiddetto Acri-Mef ed è già stato vagliato e approvato dal Ministero delle Finanze che ne ha sottolineato e apprezzato la positività. Va detto che la Fondazione aveva già anticipato l’adeguamento alla nuova normativa che prevede di aprirsi al terzo settore con interventi a beneficio della collettività, tenendo in considerazione le sacche economicamente e socialmente in difficoltà; il protocollo ha tra i suoi principi cardine una nuova gestione dei patrimoni attraverso la diversificazione degli investimenti. Praticamente in Fondazione Carima il già fatto e il nuovo combaciano”.

 

Il rapporto con le Università?

“Consideriamo le Università come fucina del futuro dei nostri giovani e del territorio ed è stata questa l’ottica  che ci ha permesso di aiutarle concedendo loro gli spazi del nostro patrimonio immobiliare”.

 

Sappiamo essere in atto una trattativa con il Comune di Macerata riguardo a Palazzo Ricci e alla sua collezione d’arte del ‘900: come procede?

È una trattativa importante per Macerata, che vede am-pliarsi sempre più la sua realtà museale diffusa, finalizzata alla realizzazione di un turismo culturale di rilevo. È in corso un confronto con il Comune, il cui punto nodale è la completa fruibilità di Palazzo Ricci  e della rilevantissima collezione d’arte in esso contenuta: è per noi fondamentale che Palazzo Ricci non resti chiuso e che la collezione sia sempre visitabile”.

 

 

Che significato ha il vostro spostamento dal Palazzo Romani-Adami di via Crescimbeni al complesso dell’Abbadia di Fiastra?

“È l’attuazione di nuove sinergie con altre fondazioni, in questo caso la Fondazione Giustiniani-Bandini, che porteranno positivi sviluppi. Comunque la nostra sede istituzionale è all’ultimo piano di Palazzo Ricci”.

 

Banca Marche non è più, ora c’è Nuova Banca Marche: ci sono stati contatti?

“Sì, abbiamo avuto un cordiale incontro con l’Amministratore Delegato Luciano Goffi. Quello che ci auguriamo è che non svanisca il forte legame, che c’è sempre stato, della vecchia Banca con il territorio di appartenenza”.  

 

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