Vaccini: un punto fermo dal Tribunale di Macerata!

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Problema non da poco quello dei vaccini, perché ormai è assodato che dopo la somministrazione ci muoiono dei bambini e perché intorno all’affaire c’è una danza di miliardi di euro a beneficio delle case farmaceutiche, che a loro volta distribuiscono… benefit a piene mani. La controinformazione, da quando sono attivi i social, è attivissima nel contrastare le notizie fornite dai genitori dei bambini deceduti o rimasti invalidi per causa dei vaccini, facendo credere che la vaccinazione in toto venga rifiutata dai “contestatori”,  confondendo le acque e mettendo l’opinione pubblica contro chi lotta per una giusta causa, ma non è così. Infatti nessuno ha detto che i vaccini non sono da somministrare ma, piuttosto, si chiede più attenzione nel testare gli stessi e di stabilire se un bambino è fisicamente in condizione, nel momento specifico, di assumere il vaccino. Non è possibile che un vaccino, a pochi mesi dalla sua uscita, dopo che ha fatto danni irreversibili, venga ritirato dal commercio: come accidenti lo hanno testato? Chi lo ha testato? La stessa casa farmaceutica che lo ha prodotto? O un ente (Ema) strettamente legato alle ditte produttrici? Non è possibile che un bimbo di pochi mesi venga vaccinato senza un controllo medico preventivo per vedere se sta in buona salute o ha delle intolleranze, lasciando la responsabilità ai genitori come se fossero dei dottori; è anche necessaria una verifica post vaccino per vedere se è efficace!

Che i vaccini facciano del bene ma anche danni è assodato, tanto che dal 1993 su 1000 casi trattati dall’avvocato Marcello Stanca, Presidente dell’Amev, ben 700 hanno avuto il diritto al risarcimento dallo Stato, e non dalle case farmaceutiche, badate bene, perché queste sono una sorta di entità “intoccabili”, per cui lo Stato (cioè noi) risarcisce senza andare alla ricerca del colpevole. Recentemente però, e proprio nel Tribunale di Macerata, il giudice Russo, ha sentenziato il principio di imprescrittibilità, che va oltre il precedente concetto che limitava il ricorso entro 5 anni, nel caso di una vaccinazione che abbia causato danni sia diretti che indiretti, quali la mancata efficacia. Questo vuol dire che un vaccino, per una errata somministrazione nel dosaggio, per essere stato iniettato in un momento sbagliato, per una cattiva conservazione non ha avuto effetto e il vaccinato ha contratto un male da cui invece avrebbe dovuto essere immunizzato. A Macerata, nella causa in questione, è accaduto che un bambino abbia contratto la parotite pur essendo stato vaccinato contro la stessa, divenendo sordo. La madre del ragazzo ha lottato a lungo contro l’impossibilità di avere accesso alle statistiche, ha visto ritornare indietro la sua pratica dopo tre anni di nulla di fatto: non si è scoraggiata e si è rivolta all’Amev e l’avvocato Marcello Stanca ha raggiunto il risultato che ora sappiamo. Detto per informazione: il vaccino inefficace è stato tolto dal commercio. Oggi questi genitori non sono soli ma sono accompagnati nella loro battaglia dall’Associazione “Genitori per la vita”, dall’Anmic guidata a Macerata dalla dottoressa Anna Menghi, dall’Acu Marche che lotta contro la corruzione presente nelle Asur e per la compilazione di registri in cui vengano inseriti i dati delle schede contenenti la condizione dei vaccinati nel periodo che segue l’inoculazione del vaccino e, soprattutto, l’Acu Marche vuole che venga applicata la legge che prevede di fare informazione sui rischi, sulla obbligatorietà (a esempio l’esavalente contiene 4 vaccini obbligatori e 2 non obbligatori che, però, vengono iniettati contemporaneamente) e sui diritti del paziente, compresi gli iter per eventuali richieste di riconoscimento per invalidità causate dal vaccino. In definitiva è accertato che in determinati casi e situazioni i vaccini sono dannosi, è lo stesso Stato che lo certifica dando corso a riconoscimenti e a indennizzi. Questo giusto per fare della corretta informazione, contrastando la disinformazione.

Fernando Pallocchini
27 ottobre 2016

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