“Così vicino così lontano” Macerazione XIV

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Ci siamo, una nuova magnifica avventura sta per cominciare. Dove ci porterà questa fantastica peripezia iniziata nel 1983? Il “Teatro della comunità” ha fatto riflettere e sognare centinaia di persone in tutto il mondo, silenziosamente e profondamente. Con questo progetto assolutamente originale portato avanti da Marco Di Stefano e Tanya Khabarova, si curano le macerie dell’anima, costruendo spesso ponti e strade, case e piazze, dove l’emozione e la libertà di esprimersi, regnano sovrane. Quest’anno a Macerata abbiamo rischiato di non fare più nulla, la riduzione drastica del budget a disposizione, dovuto a diversi fattori, non ci ha permesso di presentare il festival “Cosi vicino cosi lontano macerazione”, nella sua completezza. Certamente il terremoto ha stabilito un’agenda di priorità e il nostro progetto, come molte altre iniziative, ne ha sofferto. Noi abbiamo deciso di metterci ancora una volta in gioco e il giorno 18 gennaio comincerà la cavalcata di 2 settimane fatta d’incontri, di prove e di emozioni, che ci porteranno a presentare il 4 febbraio prossimo, uno spettacolo finale frutto delle esperienze, dei racconti, dei sogni e dei desideri delle persone che parteciperanno.

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Insomma ci sarà il più ampio e diversificato numero di persone che abitano in queste zone, di qualsiasi lingua credo o religione esse siano, provenienti da qualsiasi paese del mondo, in una prospettiva di pace universale e superamento di ogni conflitto. Saranno utopie? Certo ma questo è il compito del teatro, stimolare il pensiero e la coscienza di ognuno, caricando di autostima sia i partecipanti che il pubblico. Nel Teatro della comunità, il confine tra attori e spettatori è molto sottile.

Quest’anno per la locandina abbiamo scelto l’immagine dipinta in scena durante il teatro della comunità, dal pittore Gennadi Gogoliuk, è una immagine che chiunque può ammirare nel foyer del Teatro Lauro Rossi e che ricorda come per 13 anni questo momento forte di inclusione e partecipazione abbia avuto luogo proprio lì, nel meraviglioso tempio del teatro di prosa.

Questa volta, a seguito dei costi lievitati per l’utilizzo del teatro Lauro Rossi, siamo costretti a realizzare il nostro progetto altrove. Ci ospiterà il Teatro Don Bosco, dove abbiamo trovato accoglienza calorosa e professionale: sarà molto bello anche qui! D’altra parte non sono i luoghi a definire le persone ma il contrario, e questo vale per tutte le cose della vita. Il nostro amore per ciò che facciamo colora il cielo. Quindi partiamo e ringraziamo il Comune di Macerata per aver continuato a credere nella bontà del progetto e l’Anmic di Macerata, con in primo luogo Anna Menghi, che fin dal 1999 ci ha voluto qui e ci auguriamo di poter continuare questa tradizione che ben si coniuga con le attività culturali che Macerata offre.

Ringraziamo tutti coloro e sono molti, che con il loro impegno hanno reso possibile portare avanti questa attività per 14 anni. 
Marco Di Stefano e Tanya Khabarova

17 gennaio 2017

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