Macerata e i paesaggi delle Marche

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Immagini e pensieri sono confluiti a realizzare un bel volumetto: “Macerata e i paesaggi delle Marche”. Lo ha realizzato il maceratese Gianluca Storani, diplomato Maestro d’Arte e, successivamente, qualificato professionalmente come Tecnico di grafica pubblicitaria.

Quando è nata la sua passione per la fotografia?

“Mi sono appassionato alla fotografia fin dagli anni ’80 e nei decenni seguenti ho mantenuto vivo questo interesse fino all’acquisto di una macchina reflex, che mi ha permesso di approfondire capacità espressive e competenze tecniche”.

Cosa è per lei la fotografia?

“La fotografia è una forma artistica straordinaria, perché permette in un singolo scatto innumerevoli interpretazioni che si concretizzano impostando sin nei minimi particolari tutti quegli aspetti che possono portare a migliorare la immagine, rendendola più affine alle sue evidenti o latenti peculiarità”.

Perché il paesaggio?

“Il paesaggio è la tipologia di fotografia che apprezzo di più, perché grazie all’infinità bellezza del creato, che assai spesso regala scenari unici e irripetibili, è possibile, passando  per la propria personale sensibilità artistica, trasformare una effimera singolarità in una meraviglia senza tempo”.

Spesso lei chiama le Marche “casa”, perché?

“Le Marche ha territori di infinita bellezza, poeticamente narrati dal Leopardi, ed è un piacere immergersi in questo territorio alla ricerca di scenari da scoprire, interpretare e immortalare. La varietà e l’armonia di una regione così incantevole ha senza alcun dubbio aiutato la mia creatività a crescere e a esprimersi attraverso l’arte fotografica”.

 

 Il libro

 

Sfogliare e leggere “Macerata e i paesaggi delle Marche” ascoltando la musica di Ludovico Einaudi è perfetto. Le vibrazioni delle corde del pianoforte magistralmente orchestrate da Einaudi ben si accordano con le vibrazioni trasmesse dalle immagini dei paesaggi fissati da Gianluca Storani. Una scalarità di piani che inizia fin dalla copertina fatta di prato, ombre, policromia di fogliame, piccole case bianche, collina degli ulivi, Macerata e i Sibillini sfumati dalla lontananza… un fondale che dal giallo sale all’azzurro solcato da una nuvola leggera. Un paesaggio da sogno. La lunga e paziente attesa dell’artista, la sapiente e sensibile scelta del momento irripetibile… un clik e l’immagine è lì a raccontare una storia, la storia della natura in cui l’uomo è immerso. È bella Macerata osservata attraverso la lente dell’obbiettivo, in un singolo fotogramma che la sottrae all’occhio distratto di chi la percorre tutti i giorni e non  la vede più come veramente è. Bella è tutta la regione, dal mare agli Appennini, percorsa dal volo lento e maestoso del falco, quel falco che, inquadrato vicino ai pinnacoli della rossiccia chiesa di San Gregorio a San Ginesio, sembra arrivare dai Monti Azzurri e, planando ad ali spiegate, si lascia ritrarre… in un “attimo di pura magia”, come lo chiama Gianluca. Ogni foto un racconto fatto di vibranti sensazioni, sottolineato dalle brevi frasi a corredo che invitano a guardare e a guardare di nuovo la foto per carpirne i più segreti anfratti. “Per lasciarsi trasportare dal fluire della bellezza che Madre Natura porta con sé” scrive l’autore, che inserisce anche brevi e descrittivi versi di poeti illustri.         

Fernando Pallocchini                  

06 febbraio 2017 

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