Senz’aria si vive poco, davvero poco: respirare é vivere

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Respiro: fonte primaria di energia vitale

Appena nato l’uomo si nutre con il primo inspiro e, da quell’istante, il respiro sarà per tutta la sua vita la primaria fonte di energia vitale. Certo, ci nutriamo anche di cibi solidi e liquidi. Ma, quanto è importante l’aria? Senza alimenti solidi si può resistere per lungo tempo, meno se mancano i liquidi. E senza aria? Poco, davvero poco, questione di minuti. In effetti l’aria è il nostro nutrimento di base, che ci fornisce energia immediata.

Lo Yoga insegna a respirare

Lo Yoga c’insegna a controllare la respirazione, mettendoci in grado di imparare a conoscere il corpo, quindi la mente e le emozioni. Tanti hanno problemi a respirare profondamente, avvertono compressione al torace, hanno la sensazione di non riuscire a prendere una bella boccata d’aria. Ciò deriva dalla rigidità della cassa toracica, bloccata dalle tensioni. Lo Yoga insegna a respirare tramite posizioni e tecniche precise, rendendo flessibile la muscolatura intercostale.

Il respiro fluisce

Facendo seguire respiri profondi al respiro normale si genera uno stato psico-fisico che calma i nervi e la mente, fino a riuscire a respirare profondamente in modo lento e prolungato. Allora il respiro fluisce corretto e scompare lo stato, in questo caso negativo, di tensione. Tante difficoltà derivano da una gabbia toracica ridotta nelle sue funzioni, per mancanza di movimento, di attività, per aver assunto giorno dopo giorno posizioni contratte e chiuse essa perde gradualmente sia l’elasticità che il suo naturale e corretto movimento.

Le asana

Ora attenzione! Non basta iniziare a respirare forzando la gabbia toracica o agitando il respiro fino a creare una diversa sofferenza: l’efficienza della respirazione dipende dalla postura, dalla scioltezza del torace, dalla muscolatura intercostale, dall’impostazione della spina dorsale e delle spalle. Per mezzo delle asana, cioè di esercizi mirati, lo Yoga aiuta ad avere più conoscenza e una maggiore efficienza del nostro corpo, della mente, del respiro. Aumenta così l’energia vitale e la comprensione di quanto la vita ci possa offrire ancora di più. Una respirazione corretta ha un effetto liberatorio e scioglie le emozioni bloccate, calma la mente confusa, purifica il sangue, rigenera le cellule. Recupera alla persona la salute e la libertà di agire permettendole, partendo da sé, relazioni armoniose con il resto del mondo.

Che hanno compreso yogi e yogini

Spiritualmente conoscere il proprio respiro significa saper influire sul proprio destino, per come la respirazione è connessa ai fenomeni circostanti, alla vita e alla morte. Corpo e stato d’animo necessitano di agire in libertà, prima di tutto tramite il respiro. Che impedisce di avere una respirazione liberatoria? Yogi e yogini hanno compreso come i blocchi respiratori derivano da atteggiamenti mentali negativi: paura, emozioni trattenute, egoismo, rabbia ma, soprattutto, coscienza oppressa, tormentata. Così la respirazione viene limitata, cala il volume dell’inspiro e anziché essere uniti alla fonte della vita, alla prana, ce ne allontaniamo.

Influenza della coscienza

Lo stato di coscienza viene impresso sul corpo e ne determina la gestualità così come il comportamento della persona. Due esempi. Provate a simulare l’orgoglio: la tensione stringe le natiche, irrigidisce il collo impedendo al respiro di fluire armonioso, anche la circolazione del sangue subisce effetti dannosi. Invece la paura fa chiudere le spalle in avanti, curvare la schiena, abbassare la testa riducendo così la capacità respiratoria. Conclusione: se saremo in grado di conoscerlo il nostro corpo parlerà di noi.

L’importanza di accedere alla memoria

La memoria è un tesoro sempre disponibile per chi vuole conoscere. Chi invece ha paura di confrontarsi con la propria coscienza, inconsciamente evita di accedervi. Chi ricorda è costruttivo ed evita di ricadere negli errori già fatti; chi non ricorda è distruttivo perché continua a ripetere gli stessi sbagli. Quando le esperienze negative restano celate nella persona, pur se la memoria evita di ricordarle il corpo ne porta i segni, è distorto, rigido nei muscoli, nelle articolazioni, la spina dorsale si curva e si accorcia: ogni evento resta impresso nel corpo in modo più o meno evidente. Ecco allora che avere una respirazione liberatoria significa potersi guardare dentro senza paura, orgoglio, vanità e, quindi, avere un corpo duttile, un respiro calmo, essere pacifici e legati senza sforzo all’energia vitale, forza accessibile a ogni animo libero dalle false illusioni e dalle false verità. 

27 marzo 2017                                                             

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