Il pettirosso

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Non è lontana ormai la primavera.

Ma la neve incrostata sulla scala

parla solo d’inverno.

Tu, sulla ringhiera

volato di soppiatto

sei entrato nel mio quadro

e immobile, senza alterigia,

mostri la nobiltà del tuo colore.

Un frammento di eternità

ha unito, o pettirosso,

le nostre solitudini.

Piccoli esseri entrambi,

senza peso, né scopo.

Questo io credo di noi.

Perché torno sempre a pensare

a questa Terra affollata,

agli abissi del Tempo,

ai miliardi di stelle

nella infinitezza degli Universi.

Nel buio del Mistero

io mi smarrisco

e anche il pensiero affonda.

Forse la ragione ci fu data

come condanna a perderla.

Eppure talvolta una sospensione

prova a salvarci.

Questa realtà così piccola,

così misera, così effimera

che ora ci avvolge,

è qui, ci appartiene.

E ha un riflesso lieve di bellezza.

Restiamo fermi, allora.

E immortaliamo il quadro

nell’attimo che fugge.

28 maggio 2017

 

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