Italia centrale prima di Roma: re Latini, Aborigeni, Saturnia e Pico

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Roma, troppo spesso, ha distrutto anche il ricordo delle civiltà preesistenti, pur avendo da esse attinto a piene mani. In parte si salvarono gli Etruschi (due re di Roma furono toscani) e Montanelli, in “Storia di Roma” intitola il capitolo a essi relativo “Poveri Etruschi”; dei piceni non ne parla affatto. La leggenda di Remo e Romolo parla della lupa che allatta quei pargoli ma anche del picchio che li rifocilla. Pochi lo ricordano, ma la presenza di quel volatile rende tangibile la grande venerazione per il divino Pico: Re dei Piceni e dei Latini.

 

Il Regno dei Latini

Le civiltà preromane dovrebbero meritare studi più approfonditi. I volumi che affrontano l’argomento non sono moltissimi. Ma ce ne sono. Alcuni autori ricordano Giano e Saturno, come capostipiti dei XXI re latini, altri storici li definiscono come i due Re, o capi, di popolazioni degli Aborigeni; a essi fanno seguire XIX Re dei Latini. La differenza non è abissale. Giano, Saturno e Pico vengono descritti come i primi istitutori della vita civile, dell’agricoltura, delle leggi e della scrittura: benefattori dell’umanità (e li fanno Santi, anzi Dei). Durante il loro Regno fiorisce il “secolo d’oro”: inizia la civilizzazione di popoli indipendenti e federati. Si passa dalla vita nomade a quella stanziale, con agglomerati urbani, istituzioni sociali e governo patriarcale. La memoria di quel periodo è tramandata dalla mitica“Saturnia”, uno dei primi nomi che individuano l’Italia, o almeno la sua parte centrale. I Saturnali (i riti più antichi di Roma) erano feste in ricordo del “Secolo d’oro”, dell’istituzione nazionale, dell’uguaglianza di condizioni e di una primitiva comunione di beni (forse le “Comunanze Agrarie” delle Marche hanno origini ancestrali). Quanto sopra è desunto dal Bossi, dal Bardetti, ecc. Ora, di seguito, andiamo a pubblicare quanto scritto sui re preromani, desunto da testi antichi.

 

“La Creazione del Mondo” di Filone Ebreo

Alcuni testi descrivono gli eventi storici che in cinque o sei secoli conducono, direttamente, a Romolo e a Roma, tra questi c’è, di Agostino Ferentilli, “La Creazione del mondo descritta da Filone Ebreo, con aggiunta discorso universale…”, Venezia 1572. L’autore tratta del “Principio della storia d’Italia”, convinto che qui sia stato il primo popolo il quale abbia mandato “abitatori” per il mondo dopo il diluvio  universale e dichiara che l’Italia ebbe “il suo cominciamento sotto Giano… fu da principio detta GIANICOLA da GianoEbbe poi nome Saturnia, da Saturno”. Dopo il capitolo “Principio del regno dei latini” descrive i “Re d’Italia e dei latini” iniziando da Giano.

 

GIANO

“Giano dagli antichi riputatо Dio degli Dei… e il primo re che signoreggiasse l’Italia. Costui edificò Pallatio, che poi fu detto la città di Gianicolo. Era figurato con due facce, per dimostrare ch’egli era il fine dell’anno precedente e il principio dell’anno seguente.  Da costui fu nomato il mese di gennaio, che… era figurato medesimamente con due facce.

 

SATURNO

“Saturno cominciò a regnare nel tempo di Isac… Laonde vedendo Giano che Saturno, desiderava civilmente vivere, coltivare, ad altrui insegnare… lo fece partecipe del suo Regno, dove generò Рico, il quale successe dopo lui nel Regno”.

Segue l’elenco ragionato degli altri 19 Re latini e dei re di Roma da Romolo in poi.

 

Elenco dei re latini

“Gli elementi della storia” di Vallemont, è tradotto dal francese, tomo 2°, Venezìa, per G. Albrizzi 1714), da questo testo si riportala tabella cronologica dei re Latini (omettendo le date dall’origine del mondo); inizia da Pico e non è specificato se la data (a.C.) è riferita alla fine o all’inizio del regno.

“Il Lazio sotto XIX Re, per 542 anni:

1- Pico, figlio di Saturno, primo dei Re Latini, nominati Aborigeni, regnò 37 anni, 1296 a.C. (o 1333?);

2 – Fauno, suo figlio, regna 44 anni, 1259 a.C.;

3 Latino, suo figlio, regna 34 anni, 1215 a.C.;

4 – Enea, figlio di Venere, con i Trojani in Italia, tre anni dopo la presa di Troja (presa dai Greci, 1148 a.C.). Sposa Lavinia figlia del Re Latino, al quale succede, regna intorno a 3 anni. I Romani si sono ognora pregiati di dirsi discendenti da Enea, 1181 a.C.;

5 – Ascanio, figlio di Enea,  regna 38 anni. 1176 a.C.;

6 – Silvio, regna 29 anni, 1139 a.C.;

7 – Enea Silvio, regna 31 anni, 1111 a.C.;

8 – Latino Silvio, regna 50 anni, 1080 a.C.;

9 – Alba Silvio, regna 39 anni, 1030 a.C.;

10 – Capeto, regna 24 anni, 991 a.C.;

11 – Capi, regna 28 anni, 967 a.C.;

12 – Capeto II, regna13 anni, 939 a.C.;

13 – Tiberino, regna 8 anni, 926 a.C.;

14 – Agrippa, regna 40 anni, 918 a.C.;

15 – Aremulo, o Alladio, regna 19 anni, 878 a.C.;

16 – Aventino, regna 37 anni, 859 a.C.;

17 – Proca, regna 23 anni, 822 a.C.;

18 – Amulio, scaccia il fratello Numitore, regna 44 anni, 799 a.C.; (Remo e Romulo nascono,eclissi di sole 773 a.C.)

19 – Numitore è sul trono, 755 a.C.; (Romulo è suo nipote, ha 18 anni, l’anno dopo pone le fondamenta della città di Roma).

 

Nuovo dizionario istorico

Dal tomo 17°– composto da una società di letterati (da edizione francese), Morelli, Napoli 1794.

“Quadri Storici e Cronologici RE LATINI: Giano (dal) 1389 aC / Saturno 1353 aC / Pico 1326 aC / Fauno o Mercurio 1283 aC / Latino 1239 aC / Enea 1204 aC /  Ascanio o Iulio 1197 aC / Silvio Postumo 1159 aC / Enea Silvio 1130 aC / Latino Silvio 1099 aC / Alba Silvio 1048 aC /Capeto, o Silvio Ati 1008 aC / Capys 974 aC / Calpeto 946 aC / Tiberino 931 aC / Agrippa 925 aC /Agladio 884 aC /Aventino 864 aC / Froca 827 aC / Numitore 800 aC / Amulio usurpa il regno a Numitore 799 aC / Numitore ristabilito da Romolo 755 aC / Romolo  fonda Roma e ne diventa primo re 753 aC”.

 

“La Città di Dio”

  1. Agostino1 “La Città di Dio”. L’edizione del 1743, non fornisce date certe ma contestualizza: “Fine del Regno degli Argivi, e nascita di quello dei Laurentini”; cita spesso Pico “Verso lo stesso tempo, il Regno degli Argivi fini, e fu trasferito a Micene, di cui Agamennone fu Re; e quello dei Laurentini cominciò a stabilirsi, i quali ebbero per loro primo Re Pico, figliuolo di Saturno… I Laurentini (Pico) regnavano dunque di già in Italia, dai quali sono usciti più sicuramente i Romani… Pico fu il primo dei Laurentini… Saturno Padre di questo Pico… Altri hanno scritto, che (Saturno) aveva regnato in Italia prima di Pico, e Virgilio ne parla così: Lui è quello, che radunò quegli Uomini selvaggi e vagabondi… che loro diede delle Leggi, che chiamò quella Provincia Lazio… Sotto il suo Regno si dice, ch’era il Secolo d’oro… insegnò agli Uomini a ingrassare la terra con dello sterco… per ciò essi ne hanno fatto il Dio dell’Agricoltura. Hanno messo parimente Pico, suo figliuolo, tra gli Dei, perch’era eccellente Indovinatore, e gran Capitano. Pico generò Fauno, secondo Re dei Laurentini… Rovina di Troja sotto il Regno di Latino, figliuolo di Fauno, e quarto Re dei Laurentini…”2

1) Santo, dottissimo Vescovo d’Ippona (Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430) Padre della Chiesa, filosofo, teologo – berbero e cittadino romano.

2) correlare “Dignità dei consoli” Compendio da Sesto Ruffo… Cassiodoro, L. Dolce, Venezia 1560.

 

Considerazioni del dott. Graziosi

1 – Per molti storici, la dinastia dei Re Latini fu fondata da Pico; per altri da Giano e Saturno: rispettivamente nonno e padre di Pico. Questa classificazione sembra più attendibile e razionale: è raro che un regno inizi con il terzogenito.

2 – Dalla tabella di Vallemont, se 1296 a. C. fosse l’anno della morte di Pico, l’inizio del regno dovrebbe essere il 1333. Il Morelli asserisce che Giano regnò 36 anni e Saturno 26: quindi il regno dei latini (per le due cronologie) sopravvisse 636/642 anni.

3 – Tra gli storici molto si è dissertato e si disserterà sulle date. In questo caso, dopo 34 secoli non possiamo pretendere la perfezione e le date non sono eccessivamente discordanti. Il Morelli sembra più corretto e concorda con Feller (1830. Diz. Storico V.1 pag  36).

4 – Anche attualmente, quando si parla di mondo latino, ci si riferisce a nazioni e civiltà che hanno culture, economie, tradizioni e lingue analoghe.

5 – I re “dei Latini” (almeno i primi) vanno intesi come reggitori di popoli Aborigeni federati, comunità legate da civiltà analoga e da lingue reciprocamente comprensibili, dalle quali origina il “latino” (i Romani non sono riusciti a estirparne il nome).

6 – L’economia era florida per il passaggio all’agricoltura intensiva, favorita dalla concimazione. L’edilizia era molto sviluppata, vedi la costruzione del Gianicolo e la reggia di Laurento (costruita da Pico con oltre cento colonne Eneide libro 7°).

7 – Dei primi Re, da Giano a Fauno, basta ricordare che a essi fa riferimento il “Secolo d’oro”: prosperità e pace. Non si sa quando e perché quel periodo si dissolse.

8 – Si concorda che Enea fosse approdato sulle rive del Tevere con 20 navi, dopo 3 anni di peregrinazioni tempestose. Quei natanti dovevano essere robusti barconi!

9 – Quanti erano i bellicosi reduci da Troia? Almeno alcune centinaia.

10 – Latino (figlio di Fauno e nipote di Pico) cede la figlia Lavinia in sposa al vecchio Enea, anche se l’aveva promessa al giovane, prode e fascinoso Turno, re dei Rutuli. Pacta servanda sunt!?

11 – Enea non era Aborigeno ma diventa il sesto re dei Latini. La ragion di stato prevede questo e altro. Finisce così la stirpe degli autoctoni e inizia quella dei Troiani (nessuno così li nomina!). La guerra civile che si scatenò in Saturnia, non per questione di corna, fu solo una sfortunata guerra d’indipendenza.

12 – La decantata fondazione di Roma andrebbe rielaborata. Da oltre 600 anni il territorio, già urbanizzato e drenato, era abitato da popoli evoluti. Non è credibile la favola con vacche, aratri e solchi; ma colpi di stato, sovvertimenti istituzionali, espropri proletari, ecc.

Da quanto sopra, correlato alle precedenti trattazioni, si dovrebbe convenire che: Pico fu un grande personaggio storico del 1300 a. C.; i miti non nascono a caso: ingigantiscono uomini eccezionali; i Piceni furono un grande popolo, antichissimo, almeno quanto Pico e a essi andrebbe riconosciuto il ruolo storico che meritano!

21 gennaio 2018

 

 

 

 

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