Un ricordo che si perpetua nell’abbazia di Chiaravalle di Fiastra

Print Friendly, PDF & Email

Ogni anno, il 4 di novembre, data della dipartita di Sigismondo Giustiniani Bandini Jr (†1918), presso l’Abbazia di Fiastra si celebra una messa di suffragio per la sua anima e quella dei defunti della sua famiglia.

 

Il corpo di Sigismondo è nella chiesa

Sigismondo, come da suo desiderio, è sepolto nella chiesa dell’abbazia, il fulcro di questo suo imponente patrimonio immobiliare. Avrebbe potuto consentire alle eredi (moglie e sorella) il frazionamento e la vendita della proprietà, oppure donarla alla chiesa; avrebbe potuto designare un erede tra i rampolli delle varie famiglie nobili con le quali era imparentato, e invece no, dispose che venisse creata una Fondazione che ne avesse cura. Sigismondo per questa chiesa ebbe sempre una particolare affezione, un sentimento condiviso anche dagli altri Signori che l’hanno posseduta o gestita, nei religiosi, nei fedeli, in tutti coloro che l’hanno per qualche motivo vissuta o solo visitata.

 

Le successioni dei monaci

Fin dalla sua edificazione, tranne la parentesi “Braccio da Montone”, il complesso è stato continuamente curato e periodicamente ristrutturato; nella chiesa sono stati sempre ufficiati i riti religiosi: riferisce Don Otello Gentili nel suo libro cult “Abbazia di Chiaravalle di Fiastra”, che dal sec. VIII al 1142, ci sono stati i monaci benedettini; dal 1142 al 1581, è stato il periodo dei monaci cistercensi, dal 1581 al 1624 ha visto presenti i monaci cistercensi insieme con i gesuiti; dal 1624 al 1773 ci sono stati i gesuiti, dal 1774 al 1929, soppressi i gesuiti, la chiesa venne gestita da sacerdoti nominati dalla famiglia Bandini; dal 1929 al 1962 religiosi agostiniani, dal 1963 al 1985 un parroco. Nel 1985 sono tornati i cistercensi, che ancora oggi, nella osservanza della regola di San Benedetto, si muovono silenziosi per le navate della chiesa, che è l’unico posto di tutto il complesso, causa terremoto, dove al momento si può accedere, quasi un Miracolo Eucaristico: gli importanti restauri effettuati negli ultimi decenni lo hanno salvato dal sisma del 2016/2017, che ha reso comunque inagibili il palazzo dei principi, il chiostro, i locali museali.

 

La vita dei monaci

I monaci si alzano all’alba, e per sette volte al giorno, a partire dalle 4 del mattino interrompono i loro lavori per pregare, possibilmente presso il coro, nel transetto della chiesa. Si può assistere ai loro canti, partecipando con l’ascolto a questi suggestivi momenti di preghiera-meditazione, che riportano a un tempo remoto, di grande misticismo, o semplicemente per concedersi un momento di introspezione. Per chi desidera un periodo di riflessione più prolungato, i monaci hanno a disposizione alcune stanze nella propria foresteria. Un’altra tradizione che i monaci portano avanti è quella dei prodotti artigianali, reperibili presso la bottega dietro la chiesa: miele, saponi, creme, confetture, liquori, oggetti devozionali.

 

Info

Per conoscere il mondo dei monaci cistercensi dell’abbazia di Chiaravalle in Fiastra, con recapiti e orari delle funzioni, si può consultare il sito www.monacifiastra.it. I monaci non si occupano degli aspetti turistici dell’Abbazia, per queste attività ci sono a disposizione un punto informativo, la cooperativa di guide turistiche Meridiana, varie attività ricettive e di ristoro, negozi di souvenir e altri articoli, sale convegni. Facile da raggiungere e ben collegata con gli assi viari, l’abbazia mette a disposizione dei visitatori un gran numero di parcheggi gratuiti, una moderna e spaziosa area camper e, all’interno della sua Riserva Naturale, spazi e percorsi naturalistici ben segnalati e attrezzati anche per l’osservazione delle specie animali. Per informazioni e prenotazioni è possibile consultare il sito www.abbadiadifiastra.net.

Simonetta Borgiani

Foto F. Pallocchini

11 luglio 2018

A 5 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti