Il rosso fiore della violenza – XLVIII puntata

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La giornalista: “Signor Questore, a me non piace sfoggiare gli abiti di una Cassandra iettatrice, ma sono costretta, dati i fatti accaduti, a riformulare ancora una volta la domanda: “Non sarebbe stato opportuno e prudente annullare tale manifestazione? Se m’aveste ascoltata oggi non avreste sulle braccia, e forse sulla coscienza, un morto e tanti feriti”. – “Insisto nell’affermare che non è stato possibile! Lo Stato non può e non deve piegare le ginocchia davanti a nessuno!” – “Lo Stato no, ma un povero poliziotto sì!” – “Siamo pagati anche per questo”. Rispose il Questore freddamente. “Non c’è prezzo, né giustificazione alcuna per la morte di un qualsiasi essere umano”. Intervenne un giornalista d’una testata di sinistra. “Dio, da che pulpito viene la predica, voi prima aizzate gli animi di giovani sprovveduti e inaffidabili e poi tirate indietro la mano. Voi prima sobillate le coscienze di tanti giovani e poi piangete sul latte versato. Comunque non mi consta, dalla lettura del suo giornale, che la vita d’un poliziotto, che voi senza peli sulla lingua appellate come ‘servo dei padroni’, abbia mai avuto un benché minimo apprezzamento da parte vostra”. – “Signor Questore è vero che l’agente ucciso era un giovane allievo sottufficiale? E se ciò risponde al vero come mai in una manifestazione sindacale di questo calibro sono stati impiegati elementi poco esperti?” – “No comment!” – “Come, ‘no comment’!? È troppo facile nascondersi dietro il riserbo ufficiale! Quando ci sono responsabilità per la morte di qualcuno, bisogna pagare!” Insistette il giornalista. “Se responsabilità ci sono state, lo accerterà l’inchiesta che seguirà, per ora questo argomento è coperto dal segreto d’ufficio”. – “Allora le responsabilità esistono davvero!” Ribadirono alcuni giornalisti in coro. “Si vedrà”. Rispose laconicamente il Questore. “Dalle mie informazioni risulterebbe che un agente, che sembrerebbe autore di una provocazione, ha chiesto di essere esonerato dal servizio”. Disse ancora la giornalista bionda. “A me non risulta”. – “A me sì!” Insistette la giornalista. “Si vede che lei con la sua bellezza riesce ad arrivare dove io con la mia  non ci riesco”. – “Non la metta sul faceto, queste son cose serie! Qui si mette in gioco la vita dei cittadini e non solo quella dei poliziotti che, come lei ha poc’anzi affermato, sono pagati per farsi ammazzare!” – “Non mi risulta che sia morto qualche cittadino”. – “Sarebbe potuto accadere, comunque!” – “Qui non si fanno chiacchiere, si analizzano soltanto i fatti”. – “Sbucciati  questa castagna bollente con le tue dita delicate, caro Questore! Col cavolo che ti do una mano!” Pensava intanto il Commissario Sirtori, ammirando la perspicacia della bella giornalista bionda. “Ma di questi invisibili e inafferrabili terroristi che ci dice, signor Questore?” – “Non abbiamo ancora elementi sufficienti per definirli, appena ciò sarà possibile, ve lo comunicheremo”. – “Per caso state aspettando che vi caschino tra le braccia come pere mature o li stanerete voi dai loro covi misteriosi?” – “Se i loro covi sono misteriosi per voi, lo sono altrettanto per noi. Essi godono  di appoggi potenti e di una moltitu-dine di fiancheggiatori. Credeteci, noi non stiamo girando i pollici: il commissario Sirtori può confermarvelo”. “Allora Commissario a che punto sono le indagini?” Intervenne ancora una volta la giornalista bionda. “In fatto di organizzazione logistica per l’individuazione del covo o dei covi, è stato fatto tutto quello che è umanamente possibile. Per ora non abbiamo conseguito alcun risultato confortante. Questi giovani hanno ben studiato i moderni metodi di guerriglia cittadina e li usano anche molto bene. Tutto ciò calatelo in una grande città come questa e vedrete che non è poi tanto facile approdare a risultati apprezzabili. Sono convinto che ci  sono soltanto due modi per arrivare a loro: o il caso, che ci permetterà uno scontro fortuito o una delazione dall’interno del loro gruppo. Cercate d’immaginare la loro vita: uno stress continuo, associato al fatto che la clandestinità  a oltranza  logora anche le fibre più resistenti, prima o poi provocherà qualche cedimento. Non sottovalutiamo nemmeno la possibilità che qualcuno si possa ravvedere, cosa sempre possibile quando la tensione psicologica raggiunge l’acme”. – “E nell’attesa quanti altri morti si dovranno contare?” Riattaccò la giornalista bionda che come un mastino non mollava mai la presa. “Le sue perplessità sono anche le mie ed io, come cittadino beninteso, sono convinto che questo problema non vada risolto solo con la forza, ma anche e soprattutto sul piano politico e sociale, riformando ed eliminando ingiustizie e prevaricazioni che sono le cause di tali sommosse. Io vorrei citare un solo esempio tra i tanti: l’IRA in Irlanda combatte da un secolo ormai la sua pretesa lotta di liberazione e quella che è, a detta di tutti, la più organizzata e più efficiente polizia del mondo, la polizia inglese, nulla ha potuto finora per sconfiggerla. “Quindi, le prospettive non sono rosee”. Intervenne un altro giornalista. Il Commissario non rispose perché null’altro aveva da aggiungere. Era scesa la sera  e tutti erano provati dalla stanchezza. Stavano per uscire dalla sala delle conferenze, quando un agente entrò di corsa per sussurrare qualcosa d’urgente all’orecchio del Questore il quale si alzò di scatto trascinando per un braccio il Commissario, sbalordito e curioso di sapere cosa fosse accaduto di così importante. I giornalisti, fiutato un possibile scoop, corsero dietro ai due ufficiali. “Che cosa sta accadendo? Per favore ditecelo?” Facendo ressa attorno ai due poliziotti, sbarrandogli la strada. Intanto il Questore sussurrò all’orecchio del Commissario: “È stato trovato il cadavere di Angela Barilatti!” – “Dio mio e dove?” – “Dietro i mercati generali! Su, corriamo!” – “Signori non rompete le scatole! Abbiamo un impegno urgente che ci chiama. Attendete qui con pazienza e forse esaudiremo la vostra curiosità e non provate a seguirci se non volete trascorrere qualche giorno nelle nostre comode celle per intralcio alla polizia nel corso d’indagini”.            

continua

16 luglio 2018

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