Lo sfalcio delle “erbacce” mette in evidenza la pochezza di molti

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Oramai da decenni lo sfalcio dell’erba su banchine e scarpate stradali e nei parchi e giardini urbani avviene con i mezzi meccanici. Sulle strade è eseguito con un trattore gommato munito della cosiddetta “trincia”. In parchi e giardini cittadini in genere si usa il decespugliatore a filo, con il disco è troppo pericoloso. Per gli spazi più grandi si utilizzano i vari modelli di tagliaerba a quattro ruote.

 

Le bottiglie di plastica

Ma la grande potenza di taglio della “trincia” (a martelli) nulla può contro le bottiglie di plastica (le lattine d’alluminio e la carta) che si accartocciano su se stesse e, appena l’erba appassisce un po’, risaltano in brutta vista, per chissà quanti altri sfalci o, meglio, vita (umana) natural durante. Ciò che la crescita dell’erba aveva pudicamente nascosto lo sfalcio meccanico riporta in primo piano! Se si avesse la voglia di riderci sopra si potrebbe dire: “Dopo lo sfalcio ogni persona che qualche settimana prima aveva gettato via oggetti potrà riconoscere i suoi!”

 

Per strada gettati i contenitori più vari

Sulle strade l’operazione è completamente meccanizzata. Negli spazi verdi urbani, dopo lo sfalcio eseguito con il decespugliatore, l’operatore paziente si china a raccogliere plastica, lattine e pacchetti di sigarette, ecc. Si tratta delle immancabili e indistruttibili bottiglie di plastica grandi e piccole, lattine di alluminio delle bibite, vasetti del tè (con o senza cannucce), bottiglie di vetro, pacchetti di sigarette, volantini volati via dai tergicristalli e che più ne ha più ne metta.

 

Chi li getta?

Chi li abbandona? Persone scriteriate, senza senso civico né rispetto per il prossimo, esse pensano che la natura non sia loro e di nessuno. Spesso quegli oggetti sono gettati, con disprezzo e noncuranza, anche dal finestrino delle auto o degli autocarri. È molto in voga tra i giovani uscire di notte dai pub, birrerie e discoteche con la bottiglia di birra (di vetro) in mano e poi appoggiarla o peggio buttarla dove capita, in aree verdi, parcheggi, ruscelli, fiumi e spiagge.

 

Mozziconi di sigarette

Nei centri urbani mi capita spesso di notare distinti signori ed eleganti dame che, con nonchalance, gettano i mozziconi di sigarette (con filtro), sigari e pacchetti in mezzo alla strada, magari prima di accedere a un locale pubblico o salire in auto. La distinzione di quelle persone è solo apparenza… Poche settimane fa ho visto un operaio comunale tirare fuori da un chiusino centinaia di filtri di sigarette,  era nei  pressi  di un pub.

 

Non sono “erbacce”

Ritorniamo ai nostri vegetali erbacei che qualcuno chiama “erbacce”, termine scorretto perché una qualche funzione la svolgono. A esempio quella di un minimo contenimento delle scarpate che con le piogge lasciano scivolare metri cubi di terra sulla carreggiata stradale. I giovani non immaginano neanche che le “erbacce” stradali sfalciate diventavano fieno (alimento invernale dei quadrupedi) e negli anni Sessanta e Settanta erano una risorsa in più per i cantonieri. Bisogna anche precisare che i decespugliatori mescolano l’erba con la terra dando al falciato un cattivo sapore: nessun animale mangia l’erba tagliata in quel modo, anziché con una normale falciatrice agricola. È del 28 maggio scorso la notizia (www.sicurezzalimentare.it) che qualche dirigente del Comune di Roma ha lanciato la proposta di far pascolare nelle aree verdi della città le pecore, le capre e i bovini, i quali alimentandosi “tosano” le erbacce in modo ecologico ed economico.

 

Tempi di degradazione

 

A questo punto manca solo un breve cenno ai tempi di degradazione di alcuni rifiuti abbandonati: bottiglie di plastica dai 100 ai 1.000 anni, lattine di alluminio dai 10 ai 100 anni, mozziconi di sigaretta con filtro 2 anni. Alle persone sensibili questi numeri mettono agitazione, invece a chi ignora o addirittura disprezza la Natura credo non facciano alcun effetto. Se non si vorrà mostrare a turisti e visitatori un ambiente degradato da “quarto mondo” bisognerà mollare la deprecabile abitudine-malcostume di gettare via rifiuti. Speriamo entrerà a regime un’avveniristica macchina che, oltre allo sfalcio, raccoglierà pure i rifiuti buttati tra l’erba! Antoine Laurent Lavoisier (1743-1794), considerato il padre della chimica moderna, autore del postulato “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, non ha potuto vedere i danni causati da questi nuovi materiali invadenti (per colpa dell’uomo) e (quasi) indistruttibili.

Servizio e foto by Eno Santecchia

13 agosto 2018

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