On. Mirella Emiliozzi: “L’Italia deve mediare tra UE e Russia”

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“La parola chiave, quando si parla di Africa e in particolare di Mediterraneo e corno d’Africa, è cooperazione. Cooperazione nello sviluppo, senza assistenzialismo e senza sfruttamento, in un’ottica che la teoria cinese ci insegna, quella del win-win, in cui tutti i soggetti coinvolti vincono”. 

Queste le parole della portavoce alla camera Mirella Emiliozzi, in un dibattito sul Mediterraneo che si è svolto a Roma presso l’Istituto Luigi Sturzo-Sala Perin del Vaga e che per alcune tematiche ha toccato anche il territorio marchigiano. 

 

Il dibattito in Commissione Esteri della Camera

Mirella Emiliozzi: “L’importanza del corno d’Africa è stata sottolineata anche dal premier Conte da un punto di vista economico, sicuramente, perché c’è un mercato grande e ad alto potenziale ma anche da un punto di vista di risoluzione, a piccoli passi ma certi, dei flussi migratori, tema che riguarda tutti, ma soprattutto i popoli che sono costretti ad abbandonare le proprie case. 

Riguarda anche la dimensione europea in cui constatiamo le migliorie necessarie per far funzionare il processo di integrazione e lo stesso funzionamento dell’Unione rispetto a tematiche delicate.

Ma attenzione: sottolineare le criticità insite nei Trattati e nei meccanismi di funzionamento dell’Unione non si può considerare come una volontà di negazione dell’idea di Europa unita. Non si può ridurre ogni richiesta di miglioramento dell’Unione a una semplicistica dialettica dicotomica tra Europeisti e Anti-europeisti. E infatti, noi, come Movimento 5 Stelle, crediamo fermamente nella necessità politica, culturale e geopolitica di un’Europa unita in grado di essere presente in maniera positiva nella vita dei cittadini e dei popoli che la compongono. In Europa oggi sussiste una palese asimmetria, incomprensibile ai cittadini italiani e europei, di un’Europa invasiva e iperpresente nell’imposizione di vincoli e di un’Europa incapace di attivarsi per risolvere i grandi problemi strutturali o emergenziali che di volta in volta si verificano. Basti pensare alle crisi finanziarie o migratorie, o anche alle crisi politiche internazionali nelle sue immediate vicinanze. Mi riferisco in primis alla crisi libica o a quella ucraina.

Tali tematiche ci portano a parlare della Russia e delle sanzioni: ritengo che anche in questo settore l’Italia debba giocare un formidabile sforzo di mediazione per normalizzare i rapporti tra Unione Europea e Russia. Se non altro in ragione dei nostri interessi economici. Sappiamo benissimo quanto l’interscambio tra Italia e Russia sia importante per le nostre imprese. Per citare un esempio a me particolarmente vicino, molte imprese del settore calzaturiero presenti nelle Marche hanno dovuto fare i conti con le sanzioni imposte alla Russia. E molte e importanti realtà sono state costrette a chiudere o a “tirare a campare” in attesa di una chiusura quasi certa nell’immediato futuro. 

Ora, sappiamo bene che le sanzioni sono uno strumento del diritto internazionale e ricorrente nelle relazioni internazionali. Ma sappiamo altrettanto bene che si tratta di uno strumento di scontro, che nasce da un conflitto e dall’incapacità di gestire e portare a soluzione un conflitto. Ecco allora che, richiamandomi allo straordinario ‘capitale di mediazione’ dell’Italia, mi auguro che le sanzioni e i suoi conseguenti effetti possano avere un futuro il più breve possibile”.

On. Mirella Emiliozzi – M5S

18 ottobre 2018  

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