Sisma, i Governatori saltano l’incontro con il nuovo Commissario

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Ricostruzione post terremoto ferma, impastoiata da una burocrazia inadeguata che ha rallentato ogni cosa (volutamente?) fin dall’inizio, con le macerie che sono ancora lì a raccontare gli eventi e bloccata da una manifesta incapacità gestionale da parte dell’Ente Regione (anche qui con tanti punti interrogativi). Il Governo nazionale uscito fuori dalle ultime elezioni incarica un nuovo Commissario, persona finalmente esperta e del territorio, che si presta a un primo incontro con i Presidenti delle regioni coinvolte dal sisma e questi che fanno? Non vanno all’incontro. Un fatto che si commenta da solo e dà adito a ulteriori interrogativi: mossa di opposizione politica? Timore di perdere la gestione dei finanziamenti? Un fatto è certo: poco interesse intorno alla sorte dei cittadini vittime del terremoto, perché l’ascolto è il passo primo e fondamentale per risolvere i problemi.

 

Il commento del Commissario Piero Farabollini

Il Commissario Piero Farabollini ha così commentato la mancata presenza dei Governatori di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.

“Prendo atto che i Presidenti delle Regioni hanno scelto di interpretare in modo strumentale un passaggio legislativo per lo snellimento della ricostruzione. In questo modo si continua a rispondere non alla gente, ma alle logiche della vecchia politica che non appartengono né a me né al Governo. Mi spiace che i Presidenti delle Regioni terremotate invece di prendere atto del nuovo corso realmente condiviso della ricostruzione si prestino a essere strumento di opposizione anziché di costruzione. Sono un tecnico del territorio nominato dal Governo per procedere insieme con il territorio, sindaci in primis, con una ricostruzione che è innegabilmente quasi al palo. Ho convocato un incontro per presentarmi e avviare un primo confronto in attesa di incontrare tutte le istituzioni locali il prossimo 30 ottobre a Camerino. Sarà il secondo anniversario della terza scossa di un terremoto senza precedenti che ha cambiato per sempre il volto del Centro Italia. Oggi si è persa un’occasione per mostrare un cambio di mentalità cosa di cui non si potrà fare a meno per rispondere a chi il terremoto lo vive ogni giorno sulla propria pelle”.

19 ottobre 2018

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