La prima enciclopedia è dell’italiano Vincenzo Maria Coronelli

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Sarebbe bene rileggere spesso l’Introduzione ai “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni: “L’Historia si può veramente definire una guerra illustre contro il Tempo, perché togliendogli di mano gli anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaveri, li richiama in vita, li passa in rassegna, e li schiera di nuovo in battaglia…”. La storia dovrebbe avere lo scopo di rivalutare fatti e personaggi nascosti e dimenticati nei “Labirinti de’ Politici maneggj”.  In questo labirinto è disperso anche Vincenzo Maria Coronelli (Venezia 1650 – 1718) Frate Minore Conventuale.

 

Mappamondi e mappe

Il Coronelli fu, ed è, molto apprezzato come astrologo, geografo, cartografo e come costruttore di “globi terrestri e celesti”. Oltre  a quelli conservati a Bergamo, sono da ricordare i due costruiti per il re di Francia Luigi XIV (Re Sole). Per realizzarli visse a Parigi dal 1681 al 1683. Le due sfere (in foto), recentemente restaurate, sono esposte nella Biblioteca nazionale francese. La struttura interna è in legno, la parte esterna è costituita da vari strati di tela gessata; Coronelli provvide alla cartografia del mondo allora conosciuto; per i decori e le allegorie si avvalse della collaborazione di vari pittori, compreso il miniaturista Jean-Baptiste Corneille. I due Globi hanno un diametro di 382 cm. (quello di Fermo misura 180 cm. e sembra grandissimo); il peso di ognuno supera le due tonnellate. Sul Globo celeste sono riportate 1880 stelle e pianeti di diversa dimensione in rapporto alla luce che emanano. Il Coronelli cartografo è oggi molto considerato nel mondo degli antiquari e dei collezionisti di antiche mappe:  le sue sono raffinate, rare e di alto valore commerciale.

 

La prima enciclopedia fu ideata da un frate

Il Coronelli dovrebbe godere di maggiore considerazione per le sue immense ricerche su tutto lo scibile umano e per  le  numerose e dotte pubblicazioni su vari argomenti. La “Biblioteca Universale” fu una lungimirante intuizione e comportò un immane lavoro, durato 30 anni: programmò e abbozzò la prima enciclopedia che avrebbe dovuto essere composta di 45 volumi (400 pagine ognuno), con oltre trecentomila lemmi. Solo sette volumi (con 32.000 voci) furono pubblicati a Venezia dal 1701 al 1706. Coronelli sperava di portare a termine l’ardua impresa e nel 1707 a Venezia, dà alle stampe la “Cronologia universale che facilita lo studio di qualunque storia e particolarmente serve di prodromo ai 45 volumi della Biblioteca U.”. Questo corposo e documentato volume esamina e data gli avvenimenti storici dal 4000 a. C. al 1700 d. C.. L’opera doveva essere quasi terminata, come si deve desumere dal libro dell’Abate Giacinto Gimma “Descrizione Compendiosa dei 45 Tomi in foglio della Biblioteca Universale del P.M. Coronelli”, edito a Roma nel 1704: a pagina 38 viene descritto il “Contenuto di ciascun Tomo stampato e da stamparsi della Biblioteca Universale del Coronelli”. La pubblicazione cessa con il tomo 7 (forse problemi di bilancio). Non è noto dove siano finite le bozze degli altri volumi.

 

Enciclopedie successive

Il Coronelli ai suoi tempi era un’indiscussa autorità nel mondo culturale europeo e non deve essere considerato “un caso” se a Londra, nel 1728, E. Chambers pubblica, con successo, la Cyclopaedia or Universal dictionary of arts and sciences, in due soli volumi. La famosa Enciclopedia Francese (28 volumi, 72mila voci) di Diderot e d’Alembert, “Opera fondamentale dell’Illuminismo francese… la prima grande iniziativa culturale moderna” (come molti sostengono) fu pubblicata dal 1751 fino al 1772: mezzo secolo dopo la “Biblioteca Universale” del Coronelli. I sette volumi di supplementi datano dal 1776 al 1780.

 

Commento

Gli italiani sono sempre pronti a cedere la primogenitura; non è colpa degli stranieri che la trovano su piatti d’oro. Se i dotti di professione, adusi a seguire la corrente, vogliono negare che l’illuminismo dei “mangiapreti” francesi sia nato dall’intuizione e da trenta anni di lavoro di un Frate Francescano italiano, buon pro gli faccia. Nel nostro piccolo cerchiamo la verità storica, per cui quanto scritto non è solo il doveroso omaggio a un grande italiano a tre secoli dalla sua morte. Speriamo che altri Lo ricordino!

Nazzareno Graziosi

2 novembre 2018

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