Precisazioni e domande
Precisazioni e domande fastidiose che vanno fatte:
A – la pista di Atletica Leggera è a disposizione di ogni cittadino, per usufruirne basta sia iscritto a una delle associazioni che hanno un regolare permesso rilasciato dall’Ufficio Sport competente (l’esborso varia, giustamente, a seconda dei giorni di utilizzo), oppure presentando la dovuta certificazione medica e chiedendo tale permesso individualmente al solito Ufficio Sport;
B – l’Atletica Leggera ha “bisogno” continuativamente della pista! Nonostante negli ultimi 3 anni sia stato possibile utilizzare l’Helvia Recina, solo parzialmente, le società maceratesi, a prezzo di sacrifici non solo economici, hanno continuato a mietere successi in campo italiano e internazionale;
C – pur avendo uno splendido impianto spesso i lanciatori si trovano in difficoltà perché il manto erboso dell’Helvia Recina non sopporterebbe un allenamento quotidiano e, nel contempo, nell’antistadio la “gabbia” per i lanci è inutilizzabile;
D – per chi non lo ricordasse (la memoria gioca brutti scherzi) la precedente società di calcio che gestiva l’Helvia Recina, prima dell’arrivo dell’Atletica Avis Macerata, ha lasciato un “buco” nelle casse comunali;
E – visto che siamo nella “morale” ecco una domanda e una considerazione: “Quanto percepiscono i calciatori dilettanti che calcano l’erba dell’ Helvia Recina?” Lo stipendio sia concesso a chi lavora davvero;
F – il 12 agosto c’è stata la partita amichevole Maceratese-Ancona per cui lo stadio è stato vietato agli altri fruitori: per una amichevole, che si poteva giocare altrove, chi pratica l’Atletica Leggera si è dovuto arrangiare; visto che la Maceratese non gioca in serie A, nemmeno in B, nemmeno in… potrebbe svolgere le sue partite in uno dei tanti campi disseminati per la città e lasciare l’Helvia Recina agli altri.
Allora, signori Consiglieri comunali lasciate da parte le vostre sterili polemiche politiche e fate in modo che tutti possano praticare al meglio la propria attività sportiva, senza che uno sport prevarichi gli altri.
Fabrizio Giorgi
