La storia di Macerata a piccole dosi, prima puntata

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Liberamente tratta da “Storia di Macerata”,

origini e vicende politiche

di Adversi, Cecchi, Paci

 

 

C’era una volta Ricina…

Esisteva una città divenuta sempre più grande ed importante di nome Ricina. Il territorio che la circondava poteva vantare insediamenti preistorici, come testimoniato da rinvenimenti ed il suo stesso nome è di derivazione antecedente al linguaggio latino e si fa risalire ai popoli Umbri o Piceni se non addirittura a una radice osca. Ricina doveva esistere già dal II secolo avanti Cristo, insieme con Faleria, Tolentino e Urbs Salvia, e infatti Plinio il Vecchio (è il primo a darci notizia di Ricina) narra di questo territorio come intensamente popolato tanto che ben 360.000 Piceni abili alle armi si arresero ai Romani. Addirittura questa notizia potrebbe essere antecedente e si potrebbe riferire al momento della conquista romana di questa zona nel 268 avanti Cristo. Ricina, in epoca romana, faceva parte della “V Regio” (territorio tra l’Esino e poco oltre il Tronto) e confinava con Trea, Auximum, Potentia, Pausulae ed Urbs Salvia; si estendeva su 60 ettari di pianura tra il fiume Potenza (allora navigabile) e Montecassiano. Prosperava sia per via della fertilità dei terreni che come snodo commerciale, anche perché qui c’era il ponte che collegava Pausulae (Corridonia) e Urbs Salvia con Auximum (Osimo) e Ancona; poi da Trea (Treia) scendeva la strada verso Potentia (Potenza Picena) e il mare. Questa viabilità che collegava l’Umbria alla costiera adriatica, nella sua parte finale, si chiama ancor oggi “Strada Regina”, nome che deriva dall’antica “Via Ricina”! Grande sviluppo ci fu sotto Augusto (42 a.C.) che divise i campi di Ricina tra i suoi soldati e colonizzò intensamente il Piceno. Con l’avvento della “pax romana” questo territorio prosperò e Ricina assurse a una importanza di poco inferiore a Urbs Salvia che, quest’ultima, era l’unica oltre Roma ad avere l’appellativo di Urbs. Un ulteriore sviluppo ci fu dopo il 205 d.C. quando Settimio Severo la rinominò “Helvia Ricina Pertinax” in onore dell’imperatore Pertinace, ucciso dopo 87 giorni di regno per la sua onestà.

 

L’importanza di un fiume

A quei tempi e per molti anni a venire il fiume Potenza ha avuto una notevole portata di acqua ed era navigabile. Questo determinò la sua importanza per l’economia e lo sviluppo di Ricina e della zona. A testimonianza di ciò riportiamo quanto scritto in un contratto maceratese del 12 novembre 1373 che faceva riferimento alla vendita di… una barca in flumine Potentiae apta ad usum navigandi et transeundi in passo fluminis Potentiae in varcum per directum ad muros Recine ultra dictum flumen. (una barca nel fiume Potenza adatta alla navigazione e all’attraversamento del fiume Potenza nel passaggio diretto verso le abitazioni di Ricina oltre il detto fiume).

 

Lungo la strada

Per gli antichi Romani era fondamentale tenere in piedi una ordinata ed efficiente rete stradale. Questo per favorire rapidi spostamenti sul territorio, vastissimo, da loro controllato. Le strade venivano generalmente costruite diritte sia perché così erano di più facile realizzazione ma anche perché i loro carri erano poco adatti alle curve essendo dotati di assali rigidi. Caratteristica delle stesse, presa dagli etruschi e migliorata, è la forma a dorso d’asino. Per mezzo delle strade si muovevano gli eserciti, i commercianti e i funzionari dello stato. Fino dall’epoca augustea lungo le strade c’erano servizi pubblici come alberghi e stazioni per il cambio dei cavalli e delle carrozze. Queste strutture erano scaglionate, regolarmente, ogni 15 – 20 km e permettevano di percorrere tappe di 40 km al giorno; addirittura i corrieri riuscivano a superare 250 km in 24 ore. Queste “stazioni” probabilmente hanno favorito la nascita di qualche insediamento abitativo e, certamente, lo sviluppo di quelli preesistenti. Osservando il nostro territorio, a cominciare dai monti, si può notare come i paesi siano distribuiti in modo regolare, quasi equidistanti (Plestia, Camerinum, Tolentinum, Urbs Salvia, Septempedam, Trea, Cingulum, Ricina, Pausulae, Cluana, Potentia, Auximum, Numana) e, nelle pianure, costruiti accanto a corsi d’acqua. Solo nel periodo delle invasioni barbariche i nuclei abitativi si trasferirono sui colli per ovvie ragioni di difesa.

continua

 

 

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