Amore, condimento fondamentale

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Tocchi di classe, tocchi di lardo

 

Il figlio avrebbe voluto avere una madre con… tocchi di classe, specie quando venivano a trovarlo i suoi amici ma… lei spesso e volentieri si caratterizzava per la generosa offerta di bei tocchi di lardo. Abitavano in campagna e quindi la mamma amava la cucina ruspante, lui invece, anche per scrollarsi di dosso l’etichetta di figlio di rustici, prediligeva i cibi raffinati ed elaborati.

 

Fagioli con le cotiche

Purtroppo per lui la specialità della madre erano i fagioli con le cotiche. Guai a denigrare il suo piatto preferito! Macellavano il maiale che era stato allevato con il “verrone” (pasto piuttosto liquido), la “pacchiata” (cibo piuttosto denso) e tante ghiande. Poi c’era il rito dell’uccisione che sconvolgeva letteralmente il ragazzo. Al vedere quei tocchi di lardo, quelle cotiche grasse, lo strutto… costui strabuzzava gli occhi e aveva conati di vomito. La mamma invece sprizzava scintille da tutti i pori di fronte a tutta quella grazia di Dio. Quando lei cucinava i fagioli, sgrassava accuratamente le cotiche, una metà le faceva arrostire e arricciare in padella col finocchio selvatico e l’altra metà le metteva a cuocere con i fagioli, aggiungendo anche qualche tocchetto di lardo per migliorare il sapore.

 

La sposa “cittadina”

Il figlio, suo malgrado, era costretto a mangiare questa portata, che per la madre era una leccornia e per lui una schifezza; qualche volta preferiva saltare il pasto o addentare un tozzo di pane per evitare quel piatto. Il figlio si sposò e un giorno la nuora, “cittadina” e raffinata, invitò a pranzo la suocera. Sapendo che ella era “guasta” per i fagioli con le cotiche azzardò proprio questo piatto, aggiungendo ai fagioli non solo le cotiche, sgrassate un po’ a correre, ma anche dei bei tocchi di lardo. Era la prima volta che si cimentava in questo primo. Il figlio trangugiò tutto, di gusto, cotiche e lardo compresi, facendo anche il bis. Intervenne la suocera, rivolgendosi alla nuora: “Ma come, a casa mia ‘sso schifo no’ lo magnava e qui se sta a magnà’ tutto senza zipà’?!” Replicò la nuora: “Ma… quando c’è l’amore si mangia di tutto, senza fiatare!”

Umberto

 

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