The Original Quintet

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Ovvero: i ricordi di Alvaro, IV puntata

 

nicola-ariglianoMomento cruciale per il gruppo musicale era l’arrivo dei primi giorni di novembre: scoccava l’ora della telefonata dell’avvocato Bruscantini, presidente della Società Cittadina di Macerata. Infatti era lui che, con somma abilità forense, cercava di contrattare il prezzo con il complesso che avrebbe dovuto suonare durante il veglione di carnevale dell’anno prossimo a venire. Alvaro di presentava nello studio del professionista pronto a sostenere la trattativa estenuante che si protraeva per diversi incontri prima che si addivenisse a un accordo di soddisfazione per entrambe le parti. La sintesi giungeva all’improvviso poco prima di Natale! Una situazione che durò con costanza tutti gli anni dal 1961 al 1971, sempre uguale… evidentemente l’avvocato Bruscantini si allenava con Alvaro De Angelis per essere pronto a sostenere importanti battaglie in Tribunale!

 

La befana

A Macerata, tra le varie associazioni, c’era la “Sportiva Maceratese” che organizzava la “Festa della Befana” al teatro Lauro Rossi. Doveva suonare l’Original Quintet che, per stupire con effetti luce speciali, tramite Alvaro prese accordi con il macchinista del teatro in modo da coordinarsi per ottenere le luci giuste al momento più opportuno durante lo spettacolo. All’epoca andava in voga una canzone dal titolo “Spegnete quella luce”. A un certo punto della serata Alvaro annunciò al pubblico: “Ora vi faremo ascoltare un motivo di grande successo: spegnete quella luce!” All’annuncio il macchinista, attento allo spettacolo, tolse la corrente elettrica e tutti, con sommo stupore, si ritrovarono al buio! Dal pubblico si levò una voce che disse: “O Pié, rdacce la luce sennò la befana se ‘nciampa!” e tutto finì con una risata generale e un grosso applauso. 

 

Come nasce un soprannome

Con l’ingresso di Aroldo (clarino e sax) l’Original Quin-tet completò il suo organico crescendo in qualità e spessore musicale. Aroldo era ed è un musicista di alta qualità, anche di genere jazzistico, tanto che con le sue improvvisazioni riusciva a trascinare il pubblico. Con la formidabile coppia Aroldo e Virgì il gruppo musicale allargò il suo raggio di azione, venendo scritturato in altre regioni come Lazio, Umbria, Emilia Romagna ecc. In tale modo l’impegno divenne sempre più pesante, come quando i nostri musicisti furono chiamati a esibirsi in una festa sul lago di Albano. Era il carnevale del 1971. Partirono da Macerata con un tempo carico di promesse nevose. La festa ad Albano riuscì molto bene e il giorno dopo ripresero la strada di casa… giunti verso il valico di Colfiorito cominciò a nevicare dapprima piano poi sempre più intensamente. La macchina era priva di catene sulle ruote e faceva sempre più fatica a stare in strada. A questo punto uno di loro cominciò a recitare: “Ave Maria ora prenò, ave Maria ora prenò…”. L’accorata litania ebbe il suo effetto perché lungo la discesa di Chiaravalle la neve improvvisamente si trasformò in pioggia. Da quel giorno il nome del tizio venne cambiato in… don!

 

Le candele al Santa Cristiana

Passato l’inverno arriva l’estate e un anno la fortuna di avere l’Original Quintet per la stagione estiva toccò al Santa Cristiana, albergo di lusso presso Numana. Questo era frequentato da turisti inglesi, in villeggiatura per una settimana tutto compreso. Quando era l’ora di cena la tavola per questi ospiti era immancabilmente apparecchiata solo con delle candele e niente altro. Una sera Mario, incuriosito, chiese ad Alvaro il perché di tutta quell’oscurità. Al che Alvaro rispose: “E’ molto semplice, loro non devono vedere quello che mangiano… sai, gli inglesi sono molto romantici in vacanza… a loro il cibo interessa relativamente… gli basta il valzer delle candele!” Ragion per cui le candele erano messe dal personale dell’albergo mentre per il valzer ci pensava l’Original Quintet!

 

in foto l’Original Quintet con Nicola Arigliano

 

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