Myrtò Papatanasiu

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Una vera diva sul palco dello Sferisterio

 

papatanasiuLa bella cantante greca Myrtò Papatanasiu è la protagonista di Traviata per la stagione lirica 2012 del Macerata Opera Festival. Altre volte ha portato in scena Violetta Valéry: con la regia di Franco Zeffirelli nel 2007 all’Opera di Roma, per il regista David McVicar alla Staatsoper di Monaco. La Papatanasiu è un’artista dalla grande forza interpretativa, con una voce capace di grande estensione e calca la scena come una vera diva d’altri tempi. Ha già all’attivo molti tour internazionali e ha cantato sui palchi dei teatri più prestigiosi del mondo: Amsterdam, Vienna, Bruxelles, Copenhagen, Zurigo, Berlino, Roma e in Australia. Ha un calendario fitto di impegni da onorare: sarà Ifigenia in Aulide, Donna Anna (Don Giovanni) e Fiordiligi (Così fan tutte) a Parigi, Mosca, Vienna. Vestirà ancora i panni di Violetta a Ginevra e a Vienna. Ma la sua storia d’artista parte da molto lontano: a quattro anni cantava nel Coro delle voci bianche di Larissa (Grecia), sua città natìa e, sempre qui, i suoi genitori si sono conosciuti e innamorati cantando in un coro misto. La bella soprano è cresciuta in un ambiente permeato dalla musica e dove molti componenti della sua famiglia sono artisti. In cima alla lista dei talenti di famiglia c’è suo nonno, che morì prima che lei nascesse; fu lui a dare l’imprinting artistico a tutta la stirpe. Nonno Athanasios aveva una voce da tenore, costruiva a mano chitarre e mandolini e possedeva un’osteria dove selezionava con oculatezza la gente che più gli piaceva. In particolare, il suo metro di giudizio era condizionato sempre dal suo amore per il bel canto. Ai suoi figli e nipoti maschi raccomandava di ammogliarsi solo con donne che avessero una bella voce. Mentre ce lo racconta, la soprano è commossa ma anche divertita.

 

Signora Papatanasiu, come riesce a conciliare gli affetti con la sua vita professionale che la porta spesso lontano da casa?

“Mi prendo sempre delle pause dai miei viaggi di lavoro. Mio marito e il resto della mia famiglia vivono in Grecia e faccio sempre di tutto per tornare da loro appena possibile. Inoltre, non accetto tutti i ruoli che mi propongono perché, ogni tanto, ho bisogno di ricaricarmi. Un artista non può permettersi l’errore di arrivare privo di energie sul palcoscenico, deve essere sempre fresco e al massimo delle forze psico-fisiche”.

 

Lei ha lavorato con grandi registi, ci racconti un particolare di ognuno di loro. Zeffirelli?

“Con lui ho passato un periodo bellissimo, provavo la parte di Violetta a casa sua. Era sempre attento a ogni piccolo dettaglio: col pianista mi faceva soffermare su parti del testo che non saltano all’occhio come i punti esclamativi, le sfumature impercettibili. E’ un esteta, un regista raffinato, un gran professionista.

 

David McVicar?

“Dà meno importanza alla scenografia, che nei suoi spettacoli è minimale. Lavora molto sulla psicologia dei personaggi ed è un regista sempre all’avanguardia”.

 

Henning Brockhaus?

“Ha il dono di trasmettermi serenità e possiede grande sensibilità. Sa gratificare l’artista e lo tranquillizza a ogni piccolo step, garantendogli che il suo lavoro sta procedendo bene. Un giorno, mentre provavo la scena in cui Violetta tiene in braccio il bambolotto (simbolo della maternità, ma anche di un’innocenza perduta), lui mi ha scattato una foto e poi l’ha mostrata a me perché capissi cosa arrivasse di me allo spettatore. Dopo aver visto quell’ immagine, sono scoppiata in lacrime per l’emozione e non sono riuscita a proseguire la prova”.

 

Quali sono i miti del bel canto con cui è cresciuta?

“Quando ero ancora alle elementari, ascoltavo sempre in camera mia un disco del soprano Mirella Freni. Sentivo già una strana emozione ascoltandola; crescendo mi sono ispirata a lei”. Un altro mito della Papatanasiu è la diva per eccellenza Maria Callas. Greca come il celebre soprano e dotatissima, Myrtò, per aver interpretato Violetta di Traviata al Dallas Opera negli Stati Uniti, ha vinto il prestigioso premio Maria Callas Best Artist of the Years , dedicato proprio alla divina. Una carriera per la Papatanasiu ancora in piena ascesa e già costellata di grandi successi….Lassù, da qualche parte, nonno Athanasios sicuramente approva e, inorgoglito, applaude sua nipote Myrtò.

Raffaella D’Adderio

 

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