L’ingiusto destino di Urbs Salvia

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L’appello all’Assessore regionale

Marcolini di Umberto Migliorelli

urbs-salvia

 

Il destino di questa antica città sembra segnato, molteplici segnali lo lasciano presagire. In primo luogo la scomparsa prematura di alcuni importanti personaggi legati alla città: il Soprintendente per i Beni Archeologici delle Marche Giuliano de Marinis, l’on. Roberto Massi Gentiloni Silverj, vero protettore, amico, sostenitore del sito archeologico il quale ha consentito con il suo importante contributo e l’apporto determinante della Fondazione Carima l’unico vero, concreto sviluppo degli scavi, della ricerca e della maggiore conoscenza di Urbs Salvia e di quanto realmente godibile di questo importante centro romano mai sufficientemente apprezzato. Ultimamente inoltre è venuto anche a mancare l’Arch. Pietro Ripari della Soprintendenza, responsabile tecnico del sito e, per diverso motivo, vale a dire per raggiunti limiti di età, abbiamo perduto il Dott. Paolo Quiri archeologo ispettore di zona da tutti rimpianto; infine, al momento, non è in grado di prestare la propria attività lo scrivente che per quasi vent’anni ha operato in collaborazione con l’Università e Soprintendenza Archeologica per ciò che concerne la gestione della progettazione, il coordinamento degli scavi e il reperimento delle risorse in stretta collaborazione con il Professor Gianfranco Paci e l’ingegner Aldo Birrozzi, esercitando, autorizzato, il controllo del territorio. Cosa è rimasto a Urbs Salvia in quanto a sorveglianza e controllo? Solo la presenza di Franco Fiondella operatore tecnico che con sollecitudine e competenza svolgeva attività di controllo del territorio. Tuttavia tale personaggio che, dipendente dal Ministero dei Beni Culturali ma distaccato dall’Amministrazione provinciale, ha esercitato il proprio compito per sei anni, il primo dicembre 2012 è stato richiamato presso la Provincia; così ora nel parco archeologico di Urbs Salvia non vi è più alcuna sorveglianza e controllo! Sono anni che con ogni mezzo, in collaborazione con il Prof. Paci e con l’Università, si cerca di dare una più appropriata e degna collocazione a quello che è il più importante sito archeologico della Regione, unitamente a Villa Magna, nell’ambito del contesto nazionale, ma è mancata la volontà politica di farlo. Non servono a molto i vari simposi e costosi convegni da dove scaturiscono solo inconcludenti propositi. Servono progetti concreti e credibili e i mezzi necessari a realizzarli! Potrebbero bastare anche somme modeste per poter tenere acceso un lume di speranza per la città. Facciamo valere quanto ancora Urbs Salvia ci serba nascosto da poche centimetri di terreno agricolo, sono una quantità di reperti archeologici di grande valore culturale, migliaia di metri quadri di pavimenti in mosaico e in opus sectile (marmo) resti di decine di edifici ancora da scoprire, inoltre ancora da scoprire statue sepolte in marmo e, forse, anche equestri. Si deve tener in conto che nell’antica città esisteva e ancora esiste (quello che rimane) il tempio dedicato al culto della salute, consacrato appunto alla dea Salus, i cui sacerdoti esercitavano cure mediche, termali e idroterapiche. Tutte queste memorie le perderemo per incuria, danni causati da eventi atmosferici e lavorazioni agricole meccanizzate. Questo modo colpevole di non tutelare tanto patrimonio mi fa tornare in mente la visita del Prof. Clemens Krause di Friburgo, il quale mi chiedeva quante visite paganti si effettuavano a Urbs Salvia nel sito archeologico; a lui rispondevo in base a informazioni della pro-loco : “10000-12000”. Di seguito il Prof.: “Al mese?”. Io a lui: “All’anno”. Replica del Professore: “Con una struttura simile a Friburgo ne faremmo 50000-60000”. E io a lui domandavo: “All’anno?”. Lui: “No, al mese!”. Fu la risposta. E’ giusto che si debba perdere una così importante testimonianza della nostra cultura? Rivolgo un appello all’Asses-sore al Bilancio della Regione Dott. Marcolini che alcuni giorni fa auspicava il potenziamento del nostro patrimonio culturale con particolare attenzione ai parchi archeologici, alla valorizzazione culturale e alle implicazioni occupazionali. Quale migliore opportunità, Dott. Marcolini, che cominciare con il già affermato parco archeologico di Urbs Salvia e contigua Villa Magna, il più importante sito delle Marche e tra i più promettenti del centro Italia? Coraggio assessore!

 

 

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