Fantasmi maceratesi

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Tracce, reperti e… di piscine? Manco l’ombra…

trivellazioni-piscina

 

Desiderati, addirittura agognati, visti solo nei sogni… stiamo a dire degli impianti natatori a Macerata, quelli che hanno cambiato progetto, che si sono allargati, poi ristretti, che sono andati più in profondità trovando… non il petrolio ma altri costi, naturalmente più elevati: mai una volta che si riuscisse a risparmiare qualcosa! E siamo ancora in attesa di un’altra verifica. Siamo anche in attesa che qualcuno tolga di lì i “reperti, ormai, archeologici” delle trivellazioni fatte per la piscina. Lenta, una città lenta che mangiava la polenta, che presto tira e presto ‘llenta. Cioè: presto si riempie di parole e presto le digerisce restando poi con… niente. E’ avvilente. Poi fosse niente sarebbe già qualcosa, nel senso che niente è niente mentre un passivo è una perdita. Prendiamo il caso “monnezza”. Voler vendere la Smea al Cosmari pensando: “Tanto la vendiamo, che vale impegnarsi ad allargare la raccolta di prossimità a tutta la città… ci penserà il Cosmari a capasse ‘ssa mela e a tenesse le scorze (nell’umido)!” Invece come è andata a finire? Il Cosmari non ha comprato, la percentuale di differenziata non l’abbiamo raggiunta e stiamo pagando di più, la causa contro il Cosmari l’abbiamo persa e ci costa 1.300.000 Euro… insomma, la città lenta non ha parato un colpo e ha rleàto in continuo da tutti. Intanto paga: se svejerà mai? Dubito… ergo sum.

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