Roscon de Reyes (Ciambellone dei Re)

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Dolcetto spagnolo con il Bimby

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Ad aprile inizia la stagione delle nozze e anche di altre cerimonie, Comunioni e Cresime, che si celebrano dopo la Pasqua. Eventi religiosi e familiari che rappresentano altrettante occasioni di incontro e di convivialità. Con il Bimby in cucina avrete a disposizione un aiuto insostituibile per preparare i piatti più adatti a queste circostanze, dall’antipasto alla torta finale, per un menù il più completo e gustoso possibile. In questo numero abbiamo pensato a un dolce proveniente dalla Spagna.

 

Ingredienti

150 gr. di zucchero; la buccia di mezzo limone e di mezza arancia (solo la parte colorata); 150 gr. di latte; 2 cu-betti di lievito; 100 gr. di burro o di margarina; 2 uova; mezzo cucchiaino di sale; 2 cucchiai di estratto di fiori d’arancia (Agua de Azahar – Estratto di Citrus Aurantium); 550 gr. di farina bianca; un uovo (per pennellare l’impasto); zucchero granulato; poi, per decorare: frutta schiacciata (o misto di zucchero, di mandorle e di burro frullati)

 

Preparazione

Nel boccale ben asciutto inserite lo zucchero; polverizzate: 30 sec. alle seguenti velocità in progressione 5-7-9. Aggiungete le bucce d’arancia e di limone e ripetere l’operazione. Unite il latte: 2 minuti 40° velocità 5. Ag-giungete, in quest’ordine, il burro, il lievito, le uova, l’estratto di fiori d’arancia e il sale; frullate: alcuni secondi velocità 5. Versate poi metà della farina: 15 secondi velocità 6. Incorporate il resto della farina e lavorate: 2 minuti velocità Spiga (quanto più viene lavorato l’impasto tanto più soddisfacente sarà il risultato). Lasciate riposare l’impasto ottenuto dentro un contenitore coperto da uno strofinaccio e attendete finché la pasta non sarà raddoppiata di volume. Prendete il vassoio del forno e ungetelo con burro o margarina. Con le mani unte di olio, ponete l’impasto sul vassoio a forma di palla. Fate un buco centrale e tirate verso i bordi per dargli la forma di grossa ciambella. Pennellate con l’uovo, adornate con la frutta e spolverizzate con lo zucchero granulato. Introducete nel forno già caldo a 50° (in un angolo del forno mettete un bicchiere d’acqua) fino a far raddoppiare nuovamente il volume dell’impasto. A questo punto togliete il vassoio dal forno e portare la temperatura a 200°. Non appena questa temperatura sarà raggiunta infornate ancora il roscon per circa 25/30 minuti.

 

I dolci iberici

 

In tutta la Spagna, e per tutto l’anno, la frutta fresca rappresenta il modo preferito per terminare un buon pasto. Non mancano però i dessert, la cui preparazione è stata fortemente influenzata dalle dominazioni che si sono succedute nei secoli. In particolare, nell’arte dolciaria è stata fortissima l’influenza dei Mori, che invasero questo paese nel 711 e vi rimasero fino al 1492. A loro il merito di aver introdotto alcuni prodotti quali: mandorle, noci, pistacchi, cannella, che oggi costituiscono gli ingredienti base delle più famose ricette. Gli stessi ingredienti si ritrovano nell’arte pasticciera di molti paesi affacciati sul Mediterraneo, che furono allo stesso modo dominati dagli arabi in quegli anni. In particolare si nota grande somiglianza con i dolci della Sicilia, in cui non mancano mai mandorle, noci e pistacchi, associati al miele, il dolcificante usato in tempi precedenti l’utilizzo dello zucchero. L’arrivo dello zucchero di canna, con il suo potere dolcificante e la possibilità di venire fuso e modellato in forme infinite, impresse una svolta decisiva all’arte pasticciera, ma lo zucchero sarebbe rimasto per molto tempo retaggio dei soli ricchi in quanto raro e costoso. La gente comune continuò a utilizzare il miele fino a quando, verso la metà del 1700, si scoprì come estrarre lo zucchero dalla barbabietola. Tra i più famosi dolci iberici di eredità moresca ricordiamo la torta de almendras, ovvero la torta di mandorle e soprattutto il torrone. Questo, realizzato con mandorle e miele si trova in vendita in Spagna tutto l’anno nelle forme più svariate. Viene servito insieme con il caffè o semplicemente come spuntino.

A cura di Cinzia Zanconi

 

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