Il re

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di Adriano Accorsi

 

Nella sera solenne,

davanti all’ara

della dea Vittoria,

il re pregava:

Oh, graziosissima

amatissima dea, ti scongiuro,

non mi abbandonare.

Finché tu sei con me,

tutti tacciono e giustificano

i miei assassinii,

le mie atrocità,

le mie ingiustizie;

ma se tu mi abbandoni,

allora, ecco, subito

divento un tiranno

pazzo e sanguinario.

 

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