Lo schiavo

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di Matteo Ricucci

 

Sei Tu che mi chiami, o mio Signore?

Tu mia speranza!

Tu mio ardente desiderio!

Attorno al tuo corpo di luce

s’attorcigliano i miei pensieri

nel vano sforzo di farti prigioniero

e dire così al mondo intero: Ecco

il Signore è mio, il suo amore mi riscalda!

Ma Tu, o Signore, sorridi di me

e mi chiami nel silenzio della notte,

nel fragore del giorno, tra strade

brulicanti, tra verdi campi solitari.

Mi sussurri soavi parole d’amore

e m’avvedo, e di ciò non  mi ribello,

che lo schiavo son io, legato

al tuo trono con catene di luce!

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