Importanza del Lago di Pievefavera

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di Eno Santecchia

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Da ottobre-novembre 2012 a oggi è caduta almeno il 30 % in più di pioggia, secondo la Coldiretti il 50 %, non si può dire che l’inverno e la primavera ci abbiano fatto mancare l’acqua. Ciò nonostante, per oltre 20 giorni il livello del lago di Pievefavera (Caccamo, o Borgiano altrimenti detto) ha avuto un livello così basso da rendere inagibili le sponde: decine di metri di fango e dall’alto della strada panoramica sembrava un’enorme pozzanghera! Molti pescatori provenienti da Toscana, Umbria, Emilia Romagna e anche dalla Lombardia e dal Veneto, dopo aver visto lo stato del lago se ne sono dovuti ritornare a casa… seccati! Eppure il lago di Pievefavera è una sosta e una meta amata dai turisti diretti verso i Sibillini lungo la vallata del Chienti. Interpellato Pietro Cicchetti, rappresentante del Carp-fishing nella Consulta Provinciale di Macerata per la gestione delle acque interne, riferisce: “Effettivamente i repentini cambiamenti del livello delle acque creano diversi problemi, più sentiti in questo periodo in cui avviene la riproduzione di gran parte delle specie ittiche che popolano il lago. Già il periodo di chiusura per i ciprinidi che va dal primo al 30 giugno sarebbe da rivedere poiché la frega (periodo di riproduzione) va in rapporto al clima e alle temperature, che possono coincidere o meno con il mese di sospensione della pesca. Questo problema può essere comunque superato dalla tendenza sempre più diffusa della cattura e rilascio, mentre il vero danno è provocato dall’abbassamento dei livelli. Con l’aumento delle temperature infatti i pesci si spostano nelle acque più basse a monte della diga dove si immette il fiume Chienti per la deposizione delle uova, che di norma avviene tra la vegetazione dell’immediato sotto riva. Ultimamente i miei ragazzi mi hanno segnalato che proprio questa zona è stata messa completamente all’asciutto. Il periodo della deposizione per Caccamo dovrebbe essere all’inizio quindi c’è ancora la possibilità di intervenire per la salvaguardia della deposizione. Posso capire che i livelli delle acque sono finalizzati alla richiesta di produzione di energia elettrica dettata dal mercato, ma credo che avere un “occhio di riguardo” per il periodo di frega, quindi per il nostro ambiente, non possa creare un danno economico all’Enel così rilevante da giustificare il danno ambientale. Anzi per questa multinazionale, schierarsi in difesa dell’ambiente potrebbe essere una buona pubblicità di questi tempi”. Pietro Cicchetti ci dà anche un’ottima notizia: “Il primo week end di giugno replicheremo, per il terzo anno, anche la pulizia delle sponde e spero che prima o poi la ragione e l’attenzione delle amministrazioni locali, prevalgano sugli interessi economici anche se la strada è tutta in salita. Nelle precedenti giornate i volenterosi hanno raccolto attorno alle sponde del lago rifiuti ingombranti di ogni tipo, separati secondo la tipologia e in ultimo correttamente avviati al recupero. Molte persone non possono più stare al chiuso di un’abitazione, con il ritorno del bel tempo consentiamo loro di fare qualche passeggiata, escursione e pic nic lungo le sponde del lago con un livello d’acqua accettabile. Lancio una idea: “Perché non fare una pista pedonale e/o ciclabile per consentire il giro dell’invaso anche della sola sponda caldarolese? Un progetto che potrebbe presentare la Comunità Montana dei Monti Azzurri che può avere accesso ai fondi europei o il Conturisport”.

 

 

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