Il germe dell’inganno

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Tre tipologie adulatorie

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Riuscire a sedurre intere masse di gente grazie alla fluidità del verbo è un’ottima dote, se non fosse che, in certi casi, dietro il carisma comunicativo si nasconda il sotterfugio. Per sostenere questo comportamento con efficacia, bisogna essere capaci di registrare la realtà riproponendola in modo falso e distorto, quindi mistificarla. Così si passa dall’essere seduttivi oratori al divenire scaltri impostori. In mezzo a tutto ciò deve esserci una manovra vincente e altrettanto truffaldina con cui risultino di elementare compimento le due pratiche di cui sopra: essere dei perfetti adulatori. L’adulatore ha il miele in bocca e il fiele nel cuore. Facile addolcire con belle parole quando si è già in una posizione di prestigio; richiede maggiore astuzia riuscire a farlo trovandosi in soggezione rispetto a chi ci rapportiamo. Ecco perché c’è piaciuto distinguere tra tre tipologie principali di adulazione. Ci sono i corifei che cercano di ingraziarsi il loro capo politico; sono essi a lusingarlo e a dargli ragione anche quando non ce l’ha. Il fine è quello di garantirsi una postazione fissa intorno alla tavola rotonda del boss e nei salotti che contano. Il poeta Eumolpo (M. Carotenuto) nel Satyricon di Polidoro consiglia ai giovani Encolpio e Ascilto come riuscire a farsi invitare alla tavola di Trimalcione (U. Tognazzi) tutte le sere: “Per essere ben accetti nelle case dei ricchi, bisogna assecondare i loro gusti e soprattutto imparare l’arte dell’adulazione…”. L’abilità di affabulazione con cui i governanti manipolano il popolo a proprio vantaggio è la seconda tipologia. I politici ripetono come una giaculatoria gli stessi concetti in modo che vengano considerati avere giusto fondamento, anche se così non è. La manipolazione più all’avanguardia della politica odierna è spaventare i cittadini con discorsi catastrofici sulla crisi, in modo che, presi dallo sconforto, essi sostengano manovre politiche che diano loro una parvenza di speranza e accettino qualsiasi soluzione, anche la più iniqua. L’adulazione ai suoi massimi livelli può considerarsi in questa frase ripetuta ultimamente come un mantra: “Il sacrificio di tutti gli italiani salverà il paese dalla crisi!”. Il terzo tipo di adulazione è quello praticato dal popolo nei confronti di chi sta al potere, l’unico caso in cui prendere per i fondelli qualcuno con fare ossequioso e falsi complimenti non si configura come atto ingannevole, bensì come sintomo di una popolazione pensante che si batte per i propri diritti. Purtroppo questo, per ora, è ancora fantascienza!

Raffaella D’Adderio

 

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