Auguriamoci ogni bene

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Per il 2014 ce n’è davvero bisogno

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Eh sì, auguriamoci ogni bene, reciprocamente e con sincero affetto perché questa volta ce n’è davvero bisogno. L’anno che sta finendo è stato terribile e quello che si è avviato non lascia margini di speranza. Non è essere pessimisti ma realisti. La vita della nostra nazione è governata dalla politica, la politica è fatta dai politici e quelli che abbiamo in questi ultimi lustri non è che siano granché. Non è la lingua “malevola”, la chjacchjera, che lo dice ma parlano i fatti: ovunque regna la confusione! I rimedi posti ad arginare una situazione economica disastrosa cozzano contro ogni logica e persino le persone più distratte e menefreghiste se ne sono accorte. Personaggi impreparati, eletti a governare per sudditanza di partito, una sudditanza ottusa che riguarda eletti ed elettori, applicano teorie, in se stesse positive, che però non tengono in alcun conto la realtà oggettiva delle situazioni. E questo accade sia a livello nazionale che a livello locale. Un paio di esempi? Pronti e molto simili fra loro. Tartassare gli italiani bersagliandoli da ogni parte con tassazioni ormai insostenibili (le persone si ammazzano, le famiglie non riescono più a pagare le bollette, c’è chi muore di freddo perché ha avuto l’energia tagliata… che Paese è diventato il nostro?) sta bloccando l’economia e il danno si riversa su tutti (aziende che chiudono, persone licenziate) con il sistema che sta divorando se stesso per sopravvivere. A livello locale non va meglio. Prendiamo Macerata. Ci si ostina da tempo a voler chiudere il centro storico al traffico (a rate, un pezzetto per volta) senza prima averlo dotato di comodi ed economici parcheggi (Rampa Zara) senza considerare che in centro ci sono oltre 200 negozi. Cioè? I negozi che non lavorano mandano a casa commessi e commesse, non comprano dai rappresentanti, le aziende non hanno lavoro e chiudono, altri operai a spasso: è chiaro? Ecco, l’idea in sé di far diventare il centro storico una bel salotto, salubre, è bella ma la teoria cozza con la pratica per l’inefficienza e la scarsa preparazione, quantomeno logistica, dei politici. In ogni campo prima di effettuare una modifica, a un sistema funzionante da tempo, si creano i presupposti altrimenti si ottiene uno squilibrio che, in un sistema comunicante come il nostro, va a danno di tutti. E’ la facoltà di pensiero a favore della comunità che va applicata, sempre.

F.Pallocchini

 

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