C’era una volta… un orologio meccanico!

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di Cesare Angeletti

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Si parla sulla stampa locale, proprio in questi giorni, dell’accordo stipulato dal Sindaco Carancini con Alberto Gorla, maestro orologiaio, per il ripristino dell’orologio meccanico sulla torre. L’orologio, un unicum, ossia unico al mondo, con ben cinque meccanismi, è stato per secoli il vanto di Macerata. La gente veniva da tutta Italia per i due grandi mercati, quello della carne e quello del grano, e poi si fermava in piazza ad aspettare che Cesare, l’uccellino così chiamato, battesse sulla campanella col becco il numero delle ore, per poi vedere uscire il carosello dei pupi: angelo e re Magi. Ma molte persone venivano nella nostra città proprio per ammirare l’orologio. Poi tutto ciò è sparito. Cinquant’anni fa un cittadino maceratese, Vincenzo Montanari, attacchino del Comune che da autodidatta aveva studiato Macerata facendo foto e ricerche di ogni cosa bella, e sono tante, della città, aveva pure messo insieme tutto un incartamento sull’orologio meccanico con la storia e i disegni tecnici. Tutto il suo materiale lo diede alla biblioteca ma il plico dell’orologio non si trovò più. Il sottoscritto, che è stato amico di Montanari e ha avuto il piacere di affiancarlo nelle prime battaglie per l’orologio, alcuni anni fa, cercando un libro di Spadoni, il cugino di Mario Affede, si è visto consegnare una busta e l’incaricato gli disse: “Il libro è qui dentro perché un po’ malandato, stai attento!” Quando aprii il plico dentro ce n’era un altro e, con mia somma sorpresa, vidi che conteneva tutto il materiarle di Vincenzo Montanari sull’orologio! Sapevo che le statue erano custodite in una nicchia del museo di arte moderna e che il meccanismo stava nella cantina dell’Amministrazione provinciale. Ottenuti i vari permessi sono partito con uno dei miei cameraman e, immediatamente, tralasciando i servizi che stavo facendo, ho inserito nella serie di trasmissioni sulle bellezze di Macerata “C’era un volta…”, della durata di 15’che stavo curando per la televisione locale, una puntata sull’orologio meccanico del ‘500. Successivamente, sempre portando avanti quella che poi non era più una battaglia ma era diventata una vera guerra contro l’indifferenza della Sovrintendenza e delle varie Amministrazioni comunali, ho continuato a scrivere articoli sulla stampa e a parlare, quando presentavo spettacoli a Macerata, soprattutto in piazza, della “necessità” per motivi storici e turistici di ripristinare l’antico orologio, descrivendolo in tutti i suoi particolari. In questa guerra un’arma potente sono stati gli articoli che Fernando Pallocchini ha “sparato a raffica” su La rucola e su Il resto del Carlino, che sono serviti a tenere sempre viva l’attenzione della gente sull’argomento e hanno comunque stimolato i politicanti che, pure, sembravano non sentire nemmeno le cannonate. Poi si è accesa una luce. E’ venuto a Macerata l’esperto a livello mondiale di orologi meccanici, Alberto Gorla, ed è rimasto letteralmente folgorato vedendo quello che c’era nella torre, dove oggi è conservata parte del meccanismo, mentre i pupi, belle sculture lignee policrome, perfettamente restaurate, sono in Pinacoteca a Palazzo Buonaccorsi. Ora il Sindaco e il Gorla hanno messo per scritto e firmato l’accordo. Alcuni Enti sono disposti a farsi carico della spesa e quindi, finalmente, dovremmo essere vicini alla conclusione. Certo con “i tempi” della burocrazia bisogna sempre tenere l’ombrello aperto perché sappiamo bene che con la “signorina burocrazia”, anche se c’è un po’ di sole, può succedere qualsiasi rovescio, ma sono ottimista per natura e spero che tutto si risolva presto e bene. Soprattutto, vista l’età ragguardevole che ho raggiunto, spero di riuscire a vedere l’orologio meccanico rimesso a posto dalla piazza, anziché doverlo vedere affacciandomi da… una vaporosa nuvoletta in Paradiso!

 

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