Villa Potenza un amore spezzato

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di Fernando Pallocchini

 30kmh cuore spezzato

La modifica del traffico a Villa Potenza non è proprio piaciuta, non tanto per il 30 km/h quanto per tutti gli ammennicoli vari sparsi per via Peranzoni. Questa volta la protesta dei cittadini ha effettivamente coinciso con una situazione reale scomoda per tutti, cioè la città vista con gli occhi dei ciclisti che, grazie al loro mezzo di locomozione vanno piano, possono parcheggiare ovunque, girano bene nelle rotatorie piccoline e gradiscono le fioriere sistemate qua e là perché ci possono appoggiare la bici. Purtroppo di ciclisti da noi, causa l’orografia del luogo, ce ne sono pochini, un po’ di più la domenica, travestiti da girini e con le divise piene di pubblicità. Tanti per necessità vanno in auto e quando la circolazione viene impicciata da norme improvvisate, si arrabbia e, minimo, cambia strada. Il che non sarebbe grave danno per la bontà dell’aria, comunque inquinata dai fumi minacciosi che escono dalle teste dei negozianti, giustamente preoccupati per le loro attività economiche. Insomma i nostri Amministratori (Amministratori… si fa per dire…) hanno combinato un bel casino. E tutto per 6.000 euro da distribuire magnanimamente. Ora, lasciando da parte l’ironia, ma dove sta scritto che un Comune, dotato di un Corpo di Polizia Municipale, chiaramente esperto in traffico e circolazione, si vada a fidare di una Associazione di ciclisti per regolamentare un intero quartiere di periferia? Ma, poi, a Villa Potenza, dopo la realizzazione del by-pass, i grandi problemi di traffico si sono risolti. Mentre prima il gran passaggio di auto, spesso troppo veloci, ha causato incidenti mortali (ricordiamo ancora con dolore la morte di “Briscoletta”) adesso non è più così, l’incidente grave lo può causare solo un autista ubriaco e quando uno è sbornio non c’è 30 che tenga, anzi siccome ci vede doppio per lui due 30 fanno un 60! Bisogna intervenire là dove serve e non facciamo l’elenco delle situazioni cittadine che può risultare ripetitivo e rischierebbe solo di annoiare i lettori. Quanto accaduto a Villa Potenza è rappresentativo di un modo di amministrare la città superficiale e clientelare, dove nessuno pensa a svolgere il suo compito ma si va a impicciare nelle competenze di altri. Insomma… volete giocare? Andate in un campo sportivo, portatevi della polvere di gesso, tracciate le corsie, metteteci i conetti bianchi e rossi, fateci tutte le chicane che vi pare, piazzateci pure qualche fioriera, organizzate un bel paio di rotatorie della misura che più vi piace e giocate! Però, per cortesia, specialmente in questi tempi in cui in tanti stiamo tirando la cinghia… fatelo con i vostri soldini

 

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