Il racconto della bandiera – ultima puntata

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di Nabil Al Zein

 bandiera italiana

ITALIA

La storia dell’Unità d’Italia in un certo verso assomiglia a quanto accadde in Germania in quanto l’unità, avvenuta solo nell’Ottocento, era frutto di un travaglio molto concitato. La proposta di Napoleone di creare a Modena e poi a Ferrara nel 1796 la Repubblica Cispadana e successivamente quella Transpadana, dette origine con la loro unione alla Repubblica Cisalpina, e il tricolore proposto per bandiera rappresentava con il verde il giustacuore bordato di rosso con gilet e pantaloni bianchi, il cappello con pennacchio bianco, verde, rosso. Questa ultima repubblica, ribattezzata nel 1802 Repubblica Italiana, si trasformò dopo nel Regno Italico con l’aggiunta (tra il 1800-1814) nel campo bianco dello stemma reale. Con la sconfitta di Napoleone, scomparve anche questo germoglio di unità e con essa lo stesso tricolore. Nel 1848 ci sono state varie ribellioni che tentavano l’unità d’Italia e anche i Carbonari mirarono a questo obiettivo e la loro bandiera nero, rosso, azzurro voleva simboleggiare il cuore rosso del carbone nero e con l’azzurro la speranza e l’amore. Carlo Alberto partendo per la guerra contro gli Austriaci portava avanti il tricolore italiano con,  bandiera marina italianain campo bianco, lo scudo rosso con la croce bianca dei Savoia, il tutto bordato d’azzurro ma con la sua sconfitta cessò pure l’esistenza di questo vessillo. Nel 1859 il tricolore diventò la bandiera della Sardegna poi, con Garibaldi, anche di Roma e delle Venezie e il 17 marzo 1861 divenne la bandiera del Regno d’Italia ma, vista la troppa somiglianza con quella francese (l’unica differenza è il verde al posto del blu) furono cambiate le sue proporzioni. Con la Repubblica Sociale Italiana voluta da Mussolini alla fine della 2a Guerra Mondiale, al posto dello scudo in mezzo al campo bianco venne inserito il falco, mentre l’attuale venne adottata dopo la liberazione quale bandiera della Repubblica Italiana. Oggi il vessillo della Marina Italiana porta in mezzo al bianco del tricolore lo scudo dentro il quale sono raffigurati i simboli delle quattro Repubbliche Marinare: Venezia con il suo leone alato che regge una spada (nella versione della Marina Militare), oppure un libro (in quella Mercantile); Genova con una croce rossa su campo bianco che simboleggia San Giorgio (San Giorgio nella bandiera genovese era raffigurato mentre uccideva il drago); Amalfi con la croce di Malta bianca su campo blu; Pisa con la croce pisana bianca su campo rosso. Da aggiungere poi che nella bandiera della Marina Militare questo scudo è sormontato da una corona d’oro. E qui non potevamo trascurare il perché gli atleti italiani vengono definiti Azzurri. Questo colore della maglia nazionale italiana di calcio, derivava dallo stemma nobiliare di Casa Savoia, infatti la divisa era di colore azzurro con lo scudo rosso e la croce bianca (simbolo di Casa Savoia). Fu proprio con questa maglia che la squadra di calcio nazionale giocò per la prima volta il 6 gennaio1911 contro l’Ungheria vincendo 1 a 0. Ma il colore di questa maglia non è stato sempre azzurro, infatti nei primi due incontri della nazionale, la maglia era bianca con lo scudo sabaudo a croce rossa in omaggio alla Pro Vercelli, mentre nei giochi olimpici di Berlino del 1938, per volontà di Mussolini, la maglia diventò nera in scherno ai francesi. Nel dopoguerra come stemma del calcio italiano venne adottato lo scudo azzurro sabaudo con il tricolore italiano mentre la maglia dei calciatori diventò azzurra: l’Italia del calcio venne identificata come l’Italia degli Azzurri e così sono chiamati tutti gli atleti che, nelle varie discipline sportive, concorrono a tenere alto l’onore dell’Italia.

 

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