Notizie vere, curiose e divertenti tratte da “Dicerie popolari marchigiane”

di Claudio Principi

 pag.-17-san vincenzo ferreri

San Vincenzo Ferreri

Il santino (l’immaginetta sacra) di San Vincenzo Ferreri, santo che presiedeva alle condizioni atmosferiche, era tenuto in altissima considerazione presso i contadini. Stava appeso a una parete in cucina o dietro la porta di casa e il santo vi era rappresentato con una fiammella rossa in capo a forma di tulipano, a ricordo dello Spirito Santo che lo ispirava nelle predicazioni e che, secondo la leggenda, così si materializzava. Un contadino, durante un temporale, per il gran danno che la grandine faceva, visto che né le candeline accese davanti al santo né le preghiere a lui rivolte facevano effetto, prese il santino, lo mise fuori sull’aia dicendo: “Mmó ce sindirài, Sam Mingènzo! Mó te lu scrócia lu tulipà’ su la testa e te diciderài a fà’ smétte’ ‘stu desastru!” (Ora ci sentirai, San Vincenzo! Ora te lo disfa il tulipano sulla testa e ti deciderai a far amettere questo disastro!).

 

Sant’Omobono

Il patrono dei sarti è Sant’Omobono, che visse nel XII secolo e fu mercante a Cremona. Fu assunto a patrono dei sarti non perché fosse sarto ma perché nel suo fondaco, esercitando la mercanzia, visse una vita in perfetta santità, tra le pezze di panno. Un sarto nostrano, tempo fa, approfittò della benedizione pasquale delle case per chiedere al prete notizie sul santo, che lui, insieme con i componenti della corporazione dei sarti, usava festeggiare con le cene sociali ma di cui ben poco sapeva. Saputo dal prete che il santo mai era stato sarto ma commerciante di stoffe, disse contrariato: “Io non ge so’ gghjitu mai d’accordu con chji vénne le pèzze, e mmó tu me véni a ddì’ che lu sandu mìa adèra unu de quilli ‘mbrujù?! Sai che te dico: io ‘ssu sandu a la Chjésa jé lu rdaco, e ne pretènno ‘n atru ch’àgghja ‘doprato l’acu come lu ‘dopro io!” (Io non ci sono andato mai d’accordo con chi vende le stoffe e ora mi vieni a dire che il mio santo era uno di quegli imbroglioni? Sai che ti dico: io questo santo alla Chiesa glielo rendo e ne pretendo un altro che abbia usato l’ago come lo uso io!). Ribatté scherzando il prete: “Ma te pare che ce po’ èsse’ statu un sartu tando vónu da èsse’ fattu sandu?” (Ma ti pare che ci possa essere stato un sarto tanto buono da essere fatto santo?).

 

A 15 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti