Civiltà amara

di Mario Bongarzoni

 autunno

Civiltà amara

come l’autunno improvviso

che spoglia i miei rami

e li colora di un mesto viola,

 

Civiltà sbagliata

che rende le mie vie viscide di pioggia

come uno specchio di lacrime

dove ravviso il mio povero volto,

 

Contrario di un paese sempre verde

dove ho lasciato il cuore

che batteva così forte

da riempire ogni stanza,

 

Contrario di un orizzonte

che mi portava a spazi infiniti

oltre l’incendio del cielo,

 

Contrario di due mani sull’erba

con le dita aperte al sole

come un gesto di liberazione e di speranza.

 

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