La rotatoria, questa sconosciuta!

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Tratto da “Il Picchio” dell’Associazione Carima

 

Rotatoria dello Sferisterio, Macerata
Rotatoria dello Sferisterio, Macerata

La rotatoria o rotonda o rondò alla francese è un tipo di intersezione a raso fra due o più strade, con la funzione di moderazione (riducono la velocità di passaggio negli incroci) e di snellimento del traffico. L’incrocio fra le strade è sostituito da un anello stradale a senso unico, che si sviluppa intorno a uno spartitraffico di forma più o meno circolare e che i flussi di traffico percorrono in senso antiorario nei paesi in cui si guida a destra o in senso orario nei paesi dove si guida a sinistra. La più antica rotatoria fu di certo quella ideata dai Romani di fronte alle terme di Diocleziano, piazza modificata più volte nel corso dei secoli, oggi nota come piazza Esedra. La prima rotatoria moderna in Inghilterra fu, molti secoli dopo, Piccadilly Cyrcus a Londra, realizzata nel 1819. L’attuale forma, invenzione dell’urbanista francese Eugène Hénard, si diffuse rapidamente in Europa, a partire dagli anni ‘60 del XX secolo, nell’ingegnerizzazione britannica delle isole spartitraffico circolari, finalizzata a risolvere la scarsa capacità di smaltire forti flussi di traffico e i problemi di sicurezza stradale a essi legati. Nel 1966 la Gran Bretagna generalizza la norma della precedenza ai veicoli che stanno già impegnando la rotatoria, mentre la Francia fa propria la regola nel 1983. Da allora la rotatoria, con obbligo di precedenza non convenzionale (a sinistra anziché a destra, ovvero chi si trova all’interno ha la precedenza su chi si deve ancora inserire), si diffonde rapidamente in tutta l’Europa occidentale. Il primo comune italiano ad adottare la rotonda alla francese è stato quello di Lecco, nel 1989, ma solo recentemente l’Italia si è allineata alla norma acquisita dalla comunità europea, con forti discrepanze ancora in atto fra il codice della strada e l’adeguamento segnaletico nelle rotatorie esistenti. Il corretto comportamento da tenere nella percorrenza delle rotatorie non è disciplinato dal vigente Codice della Strada italiano; per cui, in mancanza di una norma precisa, il comportamento corretto va dedotto dalle regole generali della circolazione, considerando la rotatoria come una carreggiata normale, ma curva. L’ingresso nelle rotatorie e la successiva percorrenza sono quindi così disciplinati:

rotatoria

1nella carreggiata di accesso alla rotatoria, se questa è a corsia unica, i conducenti devono circolare sulla parte destra in prossimità del margine destro della carreggiata;

2se la carreggiata è a due o più corsie per senso di marcia, si deve percorrere la corsia libera più a destra.

In quest’ultimo caso, tuttavia, è ammessa la circolazione per file parallele, se la strada è ad alta densità di traffico, e ci si può spostare nelle corsie libere più a sinistra nel tratto di strada adducente la rotatoria. Tuttavia i conducenti, qualunque sia la intensità del traffico, possono (ma non debbono) impegnare la corsia più opportuna in relazione all’esigenza di utilizzare le prime o le ultime uscite della rotatoria; l’importante è che i conducenti, i quali abbiano effettuato tale scelta di corsia, la mantengano rigorosamente all’interno della rotatoria e non la cambino, se non per predisporsi a svoltare a destra per uscire dalla rotatoria. È il caso di precisare che l’ingresso nella rotatoria soggiace alle regole di attraversamento di una intersezione stradale ovvero occorre dare la precedenza a destra; questo imporrebbe a chi procede all’interno della rotatoria di dare precedenza ai veicoli entranti. Per rendere efficace, però, l’utilizzo delle rotatorie, gli Enti proprietari della strada appongono generalmente la segnaletica di “dare la precedenza” all’ingresso della rotonda, cosicché i veicoli ivi circolanti hanno la precedenza rispetto ai veicoli che vi accedono.

Rotatoria del Trialone, Civitanova Marche
Rotatoria del Trialone, Civitanova Marche

Uscire dalla rotatoria invece equivale alla svolta a destra su una carreggiata rettilinea, per la quale è previsto l’uso dell’indicatore di direzione a destra. Una circolare ministeriale recita: “Trattandosi di intersezioni a raso, tale realizzazione… è pertanto ammessa solo tra strade a unica carreggiata, e cioè extraurbane secondarie, strade locali extraurbane, strade urbane e strade di quartiere; è esclusa per strade a due carreggiate, e cioè autostrade, strade extra-urbane principali e strade urbane di scorrimento. La circolazione sull’anello deve essere organizzata sempre su una sola corsia e deve di conseguenza svolgersi in accodamento…”. Il problema principale era rappresentato dalle dimensioni maggiorate della sede carrabile dell’anello rispetto alla tradizionale corsia di marcia, dimensioni che avevano portato molti realizzatori a dividere tali spazi con una linea di mezzeria, facendo di fatto una doppia corsia. Nella stessa circolare si chiarisce che: “La larghezza dell’unica corsia, appositamente prevista per consentire l’inserimento dei complessi formati da motrice e rimorchio, non giustifica la circolazione in affiancamento, né è prevista dalle norme citate la presenza di più di una corsia”. In qualche caso all’entrata della rotatoria su due corsie si trova la segnaletica orizzontale indicante che tutte e due le corsie possono essere usate per andare dritto; ciò è ammesso solo se anche all’uscita (nella strada di fronte) si trovano due corsie ed è l’unico caso in cui è consentita in una rotatoria la marcia per file parallele.

  rotatoria

C’è però un’altra interpretazione sulla condotta corretta da tenere in un rondò, francamente preferibile perché logica ed efficace, ed è quella inglese, spiegata minuziosamente e chiaramente nel loro Highway Code e insegnata a tutti i giovani automobilisti, che imparano a tenere la posizione corretta sulla carreggiata senza tagliare la strada agli altri utenti (in caso di rotonde a più corsie) e a indicare chiaramente la propria traiettoria. Questa condotta può essere applicata anche in Italia (ovviamente in modo speculare): quando si impegna una rotonda, chi deve svoltare a destra deve mettere subito la freccia a destra; chi va diritto, metterà la freccia a destra soltanto immediatamente prima dell’uscita; chi va a sinistra, metterà la freccia a sinistra e la terrà sino in prossimità della sua uscita, quando allora metterà la freccia a destra. In questo modo, le intenzioni di tutti gli utenti sono chiare e la potenzialità di fluidificazione del traffico del rondò può essere esplicata al massimo. Mettere la freccia a sinistra se si va a sinistra viene più spontaneo che non mettere quella a destra quando si esce (nella maggior parte delle rotatorie, si percorre una traiettoria perfettamente diritta) ed è un ottimo modo per far sapere a chi è in attesa di entrare che si sta per passargli davanti e che deve darci la precedenza. Nelle rotatorie a doppia corsia, la corsia di sinistra serve per svoltare a sinistra o andare diritto, quella di destra per svoltare a destra: chi deve girare a sinistra e si mette sulla corsia di destra rischia di tagliare la strada a chi legittimamente intende andare diritto usando la corsia di sinistra. E infine guardate la Magic Roundabout a Swindon, costruita nel 1972 e consistente in una grande rotatoria, che contiene 5 mini-rotatorie.

p 21 cartello Magic Roundabout

Magic Roundabout a Swindon
Magic Roundabout a Swindon

Fu un sistema innovativo, costruito dopo la consultazione con il British Roads Research Laboratory, in cui il traffico scorre intorno alle rotatorie più piccole nell’usuale – per una nazione come la Gran Bretagna dove la guida è a sinistra – senso orario, mentre all’interno della rotonda in senso anti-orario. Il suo nome ufficiale era County Islands (Le isole della contea), ma venne cambiato verso la fine degli anni ‘90 per sostituirlo con il nome popolare, Magic Roundabout. Anche se a prima vista sembra incredibile, effettivamente si è verificato un miglioramento nel traffico dopo la creazione di tale rotatoria. Auguriamoci che anche in Italia, senza interventi “magici” si riesca in breve ad adeguarci al resto d’Europa, adottando criteri logici e univoci per l’uso di questo importante strumento di regolazione del traffico.

 

Vantaggi delle rotonde stradali

 

Riduzione della velocità nel tratto dove c’è la rotonda – Diminuzione dei punti di collisione fra auto, perciò meno sinistri stradali e soprattutto meno gravi – Traffico più fluido per la eliminazione dei tempi morti (a un semaforo col rosso si sta fermi anche se dall’altra parte in quel momento arriva nessuno) – Diminuzione della rumorosità e dell’inquinamento rispetto agli incroci con semaforo – Possibilità per tutti i mezzi, compresi i pesanti, di invertire il senso di marcia – Inserzione stradale architettonicamente migliore.

 

Rotatorie alla francese

 

Nelle rotonde alla “francese” (sistema adottato in Italia) ha la precedenza chi circola all’interno e chi è all’interno deve segnalare ogni manovra. Chi entra nella rotatoria deve dare la precedenza ai veicoli che vi circolano. In fase di entrata nella rotatoria non è indispensabile segnalare la manovra ai veicoli che seguono. Le rotatorie sono più sicure degli incroci con semaforo, infatti in un incrocio a 4 rami i punti di conflitto fra i veicoli sono 24, in una rotonda a 4 rami i punti di conflitto sono 8.

 

Le rotatorie “bottone”

maceratesi

 

incrocio via Alighieri-via Alfieri
incrocio via Alighieri-via Alfieri

 

 

Trivio via Pannaggi-Tano-Mainini
Trivio via Pannaggi-Tano-Mainini

 

 

 

 

 

 

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