C’era una volta il Santuario della Madonna della Misericordia

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Mi potete e, forse, dovete chiedere: “Perché C’era una volta?” Ecco la risposta è semplice e ve la porgo facendo una breve storia dello splendido tempietto… Siamo nel 1447 anno in cui una pestilenza sterminò buona parte della popolazione maceratese e quando la malattia fu al culmine i cittadini decisero, mettendosi tutti insieme, nobili e plebei, di erigere una cappella votiva intorno all’affresco della Madonna della Misericordia che era nell’orto del vescovo. Il tutto venne fatto in una giornata di lavoro. La peste diminuì e nel 1497 il tempio fu ricostruito in dimensioni maggiori. Nel 1734 a mettere mano al tempio fu chiamato il Vanvitelli, che lo realizzò in un bello stile settecentesco riuscendo a racchiudere, in un limitato spazio, un mini santuario dalle magnifiche forme.

macerata santuario madonna della misericordia ph Cinzia Zanconi

Ad affrescarlo furono chiamati Sebastiano Mancini e Sebastiano Conca che in una serie di splendidi quadri narrano la storia della vita di Maria. Poi, nel luglio del 1799 le truppe di Napoleone devastarono il santuario. Ripristinato che fu il tempio, lo splendido corridoio con funzione di deambulacro fu dipinto da uno dei migliori affrescatori della prima metà del novecento, Biagio Biagetti, che nel 1921 ci rappresentò la Vita di Gesù. Poco dopo vennero arricchiti i portichetti esterni con artistiche cancellate in ferro battuto. Più recenti, del 1952, sono le porte in bronzo del Cantalamessa. A questo punto voi mi chiederete: “Quindi l’unico grande affronto fatto al tempio fu quello operato dai francesi?” – “E no!”, vi risponderei, perché prima il tempietto era al centro di una splendida terrazza panoramica dalla quale si poteva vedere il mare, il monte Conero, gli Appennini con tutta la vallata del Potenza. Poi un vescovo, in seguito morto tragicamente, riuscì a convincere l’amministrazione comunale, cieca e sorda a ogni stimolo del bello, ma aperta a favorire la chiesa, a fargli costruire quel “ cazzotto in un occhio” che è lo stabile che oggi sovrasta e soffoca, con la sua mole piatta, ornata dai discussi pennacchietti, lo splendido tempietto vanvitelliano. I danni di Napoleone furono riparati quelli del vescovo ancora no! Ecco spiegato perché…: c’era una volta il Santuario della Madonna della Misericordia…

01 novembre 2016

 

 

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