Spégni!

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Una disavventura dovuta alla parlata dialettale, e che veniva raccontata spesso in passato, era la seguente. Un marchigiano, che pare fosse di Montappone e di Massa Fermana e che girava per tutte le contrade d’Italia come venditore ambulante di cappelli di paglia, una sera venne sorpreso da un gran temporale in un paese toscano, e vista l’impossibilità di trovare, come di consueto, asilo per la notte in campagna presso qualche contadino, si dovette adattare a trovare alloggio in una locanda. La locanda era l’unica del paese e aveva a disposizione una sola camera munita di due letti. Ora, il caso volle che in quella stessa sera fossero due i viandanti in cerca di ricovero, e così il nostro cappellà dovette spartire la camera con un forestiero. Il locandiere accompagnò i due ospiti su, nella camera, e lasciò loro a disposizione ‘na lucillina, cioè un lume portatile a petrolio, e questo lume venne posto sopra un tavolinetto accanto al letto in cui si coricò il marchigiano. Messosi a letto anche il forestiero, questi si rivolse al compagno dicendogli: “Spégni il lume” e si girò dall’altra parte. Il marchigiano, sollecito, anche se non capiva la ragione di quel comando, spostò di poco il lume verso un angolo del tavolino e si rimise giù, preparandosi a dormire. Ma l’altro, a voce più alta, questa volta senza girarsi, ripeté: “Spégni il lume!” Il cappellaio, stringendo le labbra contrariato e perplesso, spostò di nuovo il lume ancor più in là. Ma, come si potrà intuire, il forestiero di lì a poco ripeté con voce alterata: “Vuoi o no spegnere il lume?” E il marchigiano ubbidì nervosamente ma, nella precipitazione, spinse troppo in là il lume e questo cadde e si ruppe. Il forestiero allora gridò: “Bella maniera di spegnere, quando si desidera dormire al buio!” A questo punto lu cappellà capì e tutto impermalito rispose: “Allora me duvìi dì’ de stutà, e nnò’ de spégne. Se mme dicìi de stutà’, io allori smorciavo e buonanotte!” (Allora mi dovevi dire di spegnere e non di spingere. Se mi avessi detto di spegnere, allora io spegnevo e buonanotte!). A questo punto forse non occorre precisare che nel nostro dialetto il termine spégne’ significa “spingere” e che, invece, per dire “spegnere” si ricorre ai verbi stutà o smorcià.

31 maggio 2017

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