Il re Pico e l’Eneide… censurata (prima di tre puntate)

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Numerosi illustri storici ci informano che i Piceni sarebbero stati giovani Etruschi o Umbri o Sabini giunti in questa contrada mossi dal ver sacrum (un rito dei popoli italici, che imponeva di sacrificare i primogeniti nati nella primavera. In seguito fu addolcita: si sacrificavano solo gli animali mentre i giovani, appena adulti, dovevano migrare in altre contrade). Si sostiene che un picchio verde li guidasse nelle Marche, dove potevano arrivare anche seguendo il totem dello stesso uccello. La prima ipotesi sembra troppo ardita, anzi risibile. Se il picchio era uno solo, doveva essere oberato di lavoro nella sua attività di servizio pubblico. Ma anche se aveva molti soci la organizzazione delle trasferte dall’Arno, dal Nera, dal Tevere al Tronto, al Chienti, all’Esino (e ritorno) doveva essere complessa.

 

Trilussa, pappole e fregnacce

Delle processioni dietro al totem è pleonastico parlarne, anche se viene asserito, come dato storico, in Wikipedia e in altri siti correlati alla Regione Marche. Trilussa ha spesso compreso l’animo degli italiani, in questo caso leggete “Giove”: A immaginasse Roma anticamente, / pe’ quanto faccia, un omo se confonne: /…/ Se sa: so’ tutte pappole ch’ormai / fanno ride li polli; ma l’antichi / se l’ereno bevute bene assai. / Questo vô di’ che l’ommini so’ pronti / a crede a tutto quello che je dichi / e a qualunque fregnaccia j’aricconti”. E la fregnaccia, più è grossa, meglio è. Da tempo nutrivo il sospetto che la storia fosse più semplice di come ci hanno fatto credere.

 

Il Re Pico

Nell’antichità spesso i popoli prendevano il nome dal loro Re e a volte i Re quello della tribù di appartenenza. Dovrebbe essere logico pensare che tale consuetudine possa valere anche per il Piceno: perché non Piceno da Pico? Pico non può essere solo quel bell’uomo e affascinante guerriero trasformato in picchio verde dall’invaghita Circe. Esternavo i miei dubbi a bassa voce, per evitare che l’uditore allertasse i servizi d’igiene mentale. Ho cercato conferme nei testi che descrivono la storia dell’Italia Centrale preromana. In quelli che trattano del regno dei Latini: Pico vi è ricordato con molto riguardo e il suo lungo regno fu prospero. Credo utile riportare fedelmente, in corsivo, i testi di alcuni storici; in grassetto sono evidenziati gli argomenti più interessanti:

 

1 – Doglioni “Compendio Historico Universale” 1601

E in quegli anni (circa 1300 a.C.) il Regno di Laurenti hebbe principio in Pico augure perché haveva in casa un pico augello, che prediceva quanto doveva avvenire; e primo ritrovò costui il giuoco della palla, et edificò la città di Laurento, che hora è detta Sabina, 30 sole miglia discosto da Roma… Laurento  le fu posto per un Lauro che vi si trovò, ò pure per una Selva di Lauri, che fu tagliata per edificarla, et occupò anco doppo un altra Regione, che dopo volle che si addimandasse Picena et ora Marca di Ancona. Questo passo, omettendo le date, non chiarisce a pieno se Pico fu Re dei Piceni prima o durante i suoi 37 anni di regno. Dal 773: Carlo Magno sconfigge Desiderio; ridistribuzione dei territori e nuova denominazione.

 

2 – Elementi Della Storia/Tomo 2 Venezia, MDCC XlV

 Premesso che il Paese Latino è la parte più celebre dell’Italia.., v’erano dei Re. Se ne contano ſino a XIX. che hanno regnato per 542 anni. Io non darò in questo luogo fuorché  la  sèria Cronologìca  di  questi Re, senza entrar nella loro Storia, ch’è sparsa di moltissime favole… Anni del Mondo 708… PICO, figliuolo di Saturno, è iI primo dei Re Latini, nominati Aborigeni, regnò 37 anni. (fino al 1296 a. C.). Tenere presente questa datazione quando si legge il libro 7 dell’Eneide.

 

3 – G. Pozzoli “Dizionario storico mitologico” Livorno 1834: tomo 3° pag.723

Evandro fu il capo della colonia degli Arcadi, stabilitosi in Italia nei dintorni del monte Aventino. Portò coll’agricoltura, l’uso delle lettere… saggio meritò il rispetto degli aborigeni,… ricevette Ercole nella propria casa, …innalzò un altare ad Ercole… in onore di lui immolò un giovane toro. Questo sacrificio fu rinnovato ogni anno sopra il monte Aventino. …istituì i primi Salj1, i Luperci e i Lupercali. Edificò a Cerere il primo tempio sul monte Palatino… i Latini in Saturno onoravano Evandro, il regno di Saturno fu l’età d’oro per l’Italia. (Paus.8,c.43/ Tit. Liv.1,c.7/ Sil.7/ Dion.d’Alic.1,c.7/ OVID. Fast.1/Eneid. 8).

 

Nota 1 – “Istituì i primi Salj” forse si può intendere come “promulgò regole”. Il Guarnacci a pag. 21 “Origini itali-che 1787” Ercole trovò in Italia i sacerdoti Salj che cantavano le sue lodi.

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15 dicembre 2017  

 

 

 

 

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