Lui e Lei: due visioni del sesso in due reportage fotografici… di frontiera

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Lui – Oramai alla fotografia sono rimaste poche frontiere, con Internet e i social network nessuno si meraviglia più di nulla: tutto è dato per scontato, ma gli attenti osservatori non sono poi così tanti. La fotografia glamour mi piace, così ho deciso di scrivere qualcosa in materia, senza scadere nella volgarità. Due reportage hanno attirato la mia attenzione: uno riguardante gli uomini e l’altro le donne. Vediamo cosa è successo. Del primo ne è stata pubblicata notizia sul settimanale Internazionale n° 1218 del 18 agosto 2017 con un articolo senza firma intitolato: “L’altra metà”. La fotoreporter di Alicante, Cristina De Middel, nel giugno 2015 dal Messico (dove vive) si è recata a Rio de Janeiro per il suo progetto fotografico “Gentlemen’s Club”. Mediante un annuncio ha cercato dei clienti di case d’appuntamento per conoscere di più sull’Altra Metà del Cielo, stavolta attribuita all’uomo. Dopo aver incontrato in un bar quegli uomini e aver fatto una selezione, ha scattato loro delle foto nelle stanze di albergo di solito usate per quel tipo d’incontri. Da ognuno s’è fatta raccontare brevemente la loro storia, offrendo loro un compenso compreso tra i 28 e i 42 dollari. Con questo progetto la quarantaduenne De Middel ha vinto il “LensCulture portrait award 2017”. La serie proseguirà in Thailandia, Messico e Olanda. Le foto mi sono apparse assai tetre, buie, in ambienti sciatti, più si mili a celle d’isolamento di una prigione che a camere di motel; l’artista ha voluto comunicare lo squallore dell’amore a pagamento. Bisogna anche considerare che con quel modestissimo compenso, in Italia, una persona non si farebbe fotografare neanche un piede, figuriamoci raccontare delle vicende personali!

 

Lei – Dell’altro singolare reportage ho letto sulla rivista online “Elle”, in un articolo di Elena Gandini. Il fotografo lituano Albert Pocej, deciso a fissare qualcosa di molto particolare, ha ritratto quindici donne comuni durante i momenti d’intimità. L’artista ne ha trovate venti disposte a partecipare al progetto fotografico, ma cinque si sono ritirate appena hanno saputo che non potevano fingere, né recitare. Le restanti sono state riprese, a mezzo busto, durante veri orgasmi, ma il maestro non precisa se naturali o con toys. Per poter cogliere  l’istante migliore, in qualche caso, ha usato il “time lapse” (una foto in automatico ogni secondo), allontanandosi per consentire alle “modelle” di rilassarsi. L’autrice dell’articolo “Che faccia ha l’orgasmo femminile?” del 13 settembre 2016 precisa, in ultimo, che quel post è stato condiviso oltre 7.000 volte. Alcune immagini contestualizzate sono state scattate in un bosco, una con dietro un deposito di piccoli tronchi d’albero numerati, forse in un opificio dove sono trasformati in tavole. A mio avviso pochissimi volti conservano l’innata grazia ed eleganza femminili. Forse per questo, altri artisti, in precedenza, li hanno poco ripresi, magari pensando che, in fondo, sono solo smorfie! Ma tra i pochi scatti pubblicati su “Elle”, mi ha soprattutto sbalordito quella di una donna, con numerosi piercing al volto, che fumava avvolta in una nuvoletta. A qualcuno, me compreso, quelle immagini fanno rabbrividire. Ciò mi ha spinto a due considerazioni. Mi ha fatto ripensare alle storielle sulle donne ascoltate da ragazzo al bar, che durante attività amorose mangiavano le noccioline. Non ricordo bene se si riferivano a escort indaffarate o mogli annoiate! Sappiamo tutti che le donne sono multitasking e svolgono vari compiti simultaneamente, ma, essendo amico degli alberi, nemico dei piromani che non apprezza i fumatori, ho temuto: se si fosse trovata in un bosco e avesse perso il controllo di sé e avesse buttato la sigaretta tra le sterpaglie… si sarebbe sviluppato un incendio. Ahinoi!

Eno Santecchia

(in foto: Nudo in lettura – olio su tela 20 x 30 – autore è il pittore di Visso David Giovannini)

 

3 gennaio 2018

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