Torna la processionaria: ognuno ha il suo sistema di lotta

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Torna in questo periodo il consueto quanto naturale fenomeno della processionaria del pino, dovuta a un insetto, il Traumatocampa (Thaumetopoea) pityocampa, capace di defogliare vaste aree alberate e  le cui larve sono particolarmente urticanti per l’uomo e gli animali.

 

Contro la processionaria, il Governo a colpi di… decreti

L’azione di contrasto alla processionaria del pino è regolata da un Decreto Ministeriale di lotta obbligatoria del 2007, dove è fatto obbligo di procedere contro il lepidottero, “…a cura e spese dei proprietari e dei conduttori delle piante infestate”. In relazione a questo il Comune ha anche emesso un ordinanza (n. 25 del 19/01/2018) per il contenimento della popolazione del fitofago e a salvaguardia della salute pubblica.

 

Contro la processionaria, il Comune a colpi di… asportazione

Gli uffici comunali competenti hanno attivato il servizio di asportazione dei nidi sericei, nei siti di proprietà comunale con significativa presenza di alberi sensibili al fitofago (Sasso d’Italia, via Mattei verso incrocio via San Francesco, scarpata tra Via Maffeo e Diomede Pantaleoni ecc).

 

Gli antagonisti naturali: la formica Rufa-Rufa

Si ricorda che la processionaria del pino è un insetto endemico in Italia e nel Mediterraneo, parte della complessità dell’ecosistema, che quindi può essere contenuto ma non debellato e l’aspetto quantitativo della sua presenza è regolato da fenomeni climatici e dalla presenza o meno di antagonisti naturali. Tra questi ultimi abbiamo la “formica Rufa Rufa”, di cui abbiamo dato ampia notizia (http://larucola.org/2017/05/12/le-processionarie-e-la-formica-rufa-rufa) in modo che “i privati che devono fare tutto a proprie spese”, come dice il decreto governativo, con la Rufa Rufa potrebbero risolvere il problema all’origine e non pensarci più, lasciando il Governo a combattere a colpi di decreti e il Comune a colpi di asportazioni.

23 gennaio 2018

 

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