Niente accade per caso: l’inquisizione nel maceratese

L’inquisizione nacque nel medioevo per combattere le ultime resistenze alle antiche religioni, e quei nuovi movimenti definiti eretici, pericolosi in quanto critici sui dogmi imposti dalla Chiesa di Roma, che ritenevano non corrispondenti al vero messaggio di Gesù.

 

L’Istituto dell’Inquisizione

Quindi i Catari, i Valdesi, i Pàtari, vennero torturati e sterminati con appropriazione dei loro beni. Stessa sorte toccò, con la scusa di eresia o stregoneria, a milioni di persone, intere famiglie e soprattutto donne e bambine. La caccia alle streghe fu inventata, organizzata e messa in pratica da monaci incaricati dal Papa, dopo la creazione dell’Istituto dell’Inquisizione nel 1184 in occasione del concilio di Verona, dove accanto a papa Lucio III sedeva Federico Barbarossa: teniamo bene in mente questo dettaglio.

 

I nomi degli inquisitori

Nelle Marche l’Inquisizione cessa nel 1860 quando la regione viene annessa al Regno d’Italia. Dai nostri monasteri sono partiti molti fior d’Inquisitori, mandati a operare negli uffici di tutta Italia: a Concordia, Belluno, Bergamo, Bologna, Capodistria, Cremona, Casale Monferrato, Ceneda, Fermo, Ferrara, Firenze, Pisa, Parma e Reggio, Spoleto, Modena, troviamo i seguenti nomi, dal 1300 al 1700: Valentino De Cristianis da Cingoli, Giovanni Battista Chiodini da Monte Melone, Vincenzo Gentili da Macerata, Ruggero da Petriolo, Lamberto da Cingoli, Simone da San Severino, Giovanni di San Severino, Antonio Cancelli da Tolentino, Bonaventura Antici da Camerino, Vincenzo Maria Vannini da Montesanto, Tommaso Menghini da Albacina, Giovanni Domenico Bertacci da Cingoli, Niccolò Piccinini da Apiro, Vincenzo Busiatti da  Montesanto, Vincenzo Preti da Serravalle, Corrado da Camerino, Tommaso Maria Masserotti da Camerino, Francesco Moro da Montegranaro, Angelo Antonio Dati da Visso, Pietro Maria Dulcetti da San Severino, Arcangelo Calbetti da Recanati. L’elenco, sicuramente in difetto, è preso da www.ereticopedia.org.

 

Inquisizione nelle Marche? Scarsa…

In realtà,  malgrado la presenza della tradizione leggendaria di Sibille, fate, fattucchiere e libri del comando, è come se nelle Marche il tribunale dell’Inquisizione avesse agito, ma relativamente poco, solo ad Ancona e Pesaro, e prevalentemente contro gli ebrei. La documentazione è sì scarsa e malridotta, vittima del tempo e della cancellazione storica, ma mancando anche la memoria storica popolare, è come se i territori del maceratese-fermano-ascolano siano stati, non a caso, “affrancati” dalla persecuzione dell’Inquisizione.

 

Ecco il Barbarossa…

Supporre una totale sottomissione di tutta la popolazione non è sufficiente a giustificare la mancanza di eretici e streghe processate e giustiziate da Ancona in giù. La giustifica meglio l’influenza del Barbarossa nel 1184, e soprattutto quella delle famiglie di antica origine picena a lui collegate, e potenti sia qui nel piceno loro terra madre, come a Roma fin dalla fondazione dell’Urbe tirrenica che li vide protagonisti.

 

Sprenger e Kramer

In foto i due frati domenicani, Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, che sono gli autori del Malleus Maleficarum, una guida per smascherare eretici e streghe.  

Simonetta Borgiani

16 febbraio 2018   

 

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