Scoperchiato il “Vaso di Pandora” della Strada Statale 77

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Come tutti i cittadini, dobbiamo subire ogni giorno le conseguenze di quella che definirei “la banda del 77”, cioè delle irresponsabilità di quelli che  hanno nelle loro mani la salute, l’incolumità e la tranquillità di tutti i cittadini, che pagano i loro stipendi.

 

S.S. 77 Val di Chienti

Parlo della maledetta Strada Statale 77 della Val di Chienti, che nonostante sia la principale arteria tra Marche e Umbria, tra la sponda adriatica e quella tirrenica d’Italia, ogni tanto si trova con una corsia chiusa per un lungo tratto tra una uscita e l’altra, ma questa volta l’hanno combinata grossa perché sono tre mesi di sofferenza. È mai possibile che una fila ininterrotta di auto lunga chilometri debba percorrere, in superstrada, questi tratti a passo d’uomo? È mai possibile che migliaia di mezzi e migliaia di persone, debbano stare in balia di una decina di operai, a volte anche meno di cinque, operai che agiscono con pochi mezzi e poca voglia di darsi da fare? In questi casi gli operai dovrebbero essere in numero molto maggiore, con turnazioni sulle 24 ore (giorno e notte) compresi i sabati, le domeniche e le festività per terminare i lavori nel più breve tempo possibile e dovrebbero generare un’attività simile a quella di un alveare! Cosa che invece non è, come possono ben vedere gli automobilisti.

 

Le domande

A questo punto è giusto cominciare a porsi qualche domanda: possiamo mai sapere cosa ha di speciale questo tratto di strada in confronto di altri in tutt’Italia e nel mondo? Perché questa superstrada deve essere continuamente riparata? Siamo sicuri del materiale che viene usato? Se lo sono mai chiesto le autorità competenti? Chi decide l’inizio dei lavori di un’arteria così importante e vitale lo fa in accordo con i Comuni interessati, con la Provincia? Qualcuno presenta un piano che precisa tempi, modalità, materiali, numero di operai e di mezzi che debbono lavorare? Perché nei casi in cui si creano disagi pesantissimi alla circolazione non lavorano h 24? Perché non si chiude un tratto di una lunghezza che sia proporzionale al numero di personale e mezzi impiegati? Oppure perché non si aumenta il personale? Perché non si è tenuto conto che da quando c’è il collegamento diretto Marche-Umbria il flusso automobilistico è aumentato a dismisura? Perché si fanno i lavori in estate quando la superstrada viene letteralmente invasa da un numero abnorme di auto?

 

Cosa accade

Per colpa di qualche incompetente e irresponsabile gli utenti debbono sopportare pesantissimi disagi, come procedere a passo d’uomo sotto il sole cocente, se non addirittura restare bloccati per ore in file chilometriche, con i radiatori delle auto surriscaldati.      

Per ben tre giorni dal venerdì al lunedì compreso, tra weekend e qualche pioggerella, un lungo tratto è stato chiuso senza che nessun operaio fosse presente a lavorare: c’erano solo mezzi fermi! Come tutte le volte anche questa volta per tanti giorni non sono stati rimossi gli avvisi per le deviazioni… deviazioni non più esistenti da una settimana! La Polizia Stradale, quella Locale non se ne accorgono? Non intervengono? Sono attenti solo gli autovelox?

I responsabili di tanto caos vanno individuati e perseguiti per aver causato danni ai cittadini: smog, stress (alle famiglie che hanno solo quei giorni per rilassarsi in vacanza), ritardi (a chi lavora), motori fuori uso perché surriscaldati, tamponamenti.

Di fronte a questa manifesta disorganizzazione è ora che le autorità locali intervengano presso chi di dovere, ricorrendo anche alla Giustizia, se necessario.

Nabil Al-Zein (Già Segretario Regionale Marche “Partito degli Automobilisti”)

Immagine di repertorio

6 luglio 2018

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