La società attuale aiuta i giovani a crescere bene?

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Che tristezza sentire quello che sta avvenendo nella scuola. Sapere che minorenni per fare i bravacci si stanno rovinando la vita proprio nel momento che questa inizia a fare sbocciare i sentimenti più belli, più genuini per la spensieratezza che offre, tutto a quell’età è rosa, sbocciano i primi amori. E invece quei ragazzi sembrano indiavolati.

 

Perché?

In nome di chi e perché? Pensano forse di avere risolto tutti i problemi e la società non ha più nulla da offrire se non ci fossero loro? E allora cercano la loro vita sbagliando e cozzano la testa contro un muro di acciaio. “Tu hai il tablet e io non ce l’ho… allora mi dai il tuo e tu dici che l’hai smarrito e te ne fai comprare un altro dai tuoi genitori altrimenti…” di fronte a un diniego si prende a cazzotti il poveretto e va bene se riesce ad andare vivo all’ospedale, perché potrebbe succedere di peggio. Quale è la causa? È la mancanza di euro per acquistarlo oppure è pretendere che l’altro si sottometta alle esigenze del prepotente?

 

Arroganza, bugie

Non sempre è mancanza di denaro perché fra i prepotenti ci sono anche figli di famiglie benestanti. Sarà che vogliono una vita le cui regole siano dettate da loro? Giunti a questo punto si può essere arroganti con i professori a scuola, oppure si possono tirare le monetine perché l’insegnante non faccia lezione, oppure per un voto brutto inventarsi che il professore… “Mi ha picchiata!” e fare intervenire il padre perché dia una lezione di cazzottoni al professore tanto da ridurlo a ricoverarsi in ospedale per una emorragia cerebrale. Quando poi la tipa è interrogata dalla polizia dice che si è inventata tutto per ripicca contro l’insegnante.

 

Indulgenza sì, indulgenza no?

Questi comportamenti portano i giovani a infrangere le regole e causano pesanti punizioni. Chi è costretto a punirli è consapevole che può causare loro un “danno” e, spesso, cerca di essere il più ragionevole possibile per salvare il salvabile. Costoro rischiano di non essere classificati a fine anno scolastico e dovranno ripetere la classe l’anno successivo ma è anche prevista l’espulsione da qualsiasi scuola. Forse vale la pena di essere indulgenti: la punizione rischia di diventare ininfluente perché non capiscono che è stata emessa per il loro bene. D’altra parte a essere troppo severi si ottiene il risultato di esacerbare ancora di più il loro comportamento. Il problema non è di facile soluzione, per cui è il caso di fare noi adulti una seria riflessione.

 

Giovani e anziani

Entrano in gioco tante persone che gravitano intorno ai ragazzi e ci sono troppe cose sbagliate. Il mondo dei ragazzi è in continuo mutamento. Penso alle apparecchiature elettroniche che permettono ai giovani di usufruirne in maniera impensabile, eppure non le potrebbero utilizzare se le persone adulte non le avessero inventate. Qui nasce l’attrito fra giovani e anziani, nel senso che ognuno rivendica il diritto di precedenza. Andrebbe invece tutto bene se l’anziano rispettasse il giovane per quel che è capace di fare e il ragazzo rispettasse l’anziano per quanto ha ricevuto da questo.

 

Che esempio offre la società?

La società odierna non sempre offre esempi di comportamento corretto: pur di fare soldi non si guarda in faccia nessuno e non si rispettano le regole. Il filosofo Hobbes si esprimeva così: “Homo homini lupus” ed è vero perché ci sono omicidi, commerci illeciti portati avanti senza scrupoli, c’è mancanza di rispetto verso le Istituzioni e verso le persone. Tutto ciò sicuramente non è di esempio per i più giovani, soprattutto quando vedono personalità essere portate via in manette per aver rubato o per aver concesso in cambio di danaro parere favorevole a opere realizzate male o, addirittura, mai compiute. Quale esempio danno i genitori che, dopo litigi per futili motivi, si separano fregandosene dei figli che hanno bisogno di loro? Arrecano un danno morale ai figli che perdono un punto di riferimento necessario per una crescita corretta. Giovani così “sbandati” è facile che divengano “bulli” o vittime degli spacciatori di droga, arrivando a prestarsi a facili guadagni attraverso il sesso. Non bastasse tutto questo ci sono anche mass media a insistere con morbosità sulle notizie di efferatezze varie che fanno facile presa, in modo negativo, su persone, giovani e non, dal debole carattere.

 

Una idea fattibile

Che fare per i giovani “disadattati”? Personalmente sono per il loro inserimento in “Case protette” gestite da una coppia di sposi capaci (ndr: molti giovani sono recuperabili ma ce ne sono altri tanto sbandati da essere pericolosi per sé e per chi sta loro vicino). In questa casa ogni ospite deve fare qualche cosa per il bene degli altri componenti in una sorta di mutuo soccorso. Non una casa con tanti ospiti ma con poche persone, per da controllare e guidare ogni movimento dell’ospite con discrezione. Chi paga? Lo Stato, con i sequestri da commerci illeciti. È una idea utopistica ma… ne siamo certi? a pensarci bene mi sembra fattibile.
Ninì de Quinto

10 luglio 2018

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