La scuola Dante Alighieri del Cairo continua tra difficoltà

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Immaginavo la sede del Cairo molto più grande di quella di Amman (che ho avuto il piacere di visitare nel 2016), invece per i motivi che vedremo non lo è.

 

Emira Giuliana Pizzuto

L’attuale presidente della scuola Dante Alighieri del Cairo è la professoressa Emira Giuliana Pizzuto: nata a Siena, ha viaggiato molto per lavoro. Era a Teheran  quale lettrice dell’Università Melly durante rivoluzione contro lo Scià nel 1978-79. A Tangeri, fu dapprima insegnante MAE e poi presidente della  Dante locale. A Istanbul  insegnò al liceo scientifico italiano IMI. Precisa: “Un docente del MAE è un professore di ruolo in Italia che, dopo aver superato una selezione, viene inviato presso le scuole italiane all’estero per un certo numero di anni in base alla normativa vigente”.

 

Tutela e diffusione della lingua italiana

Ci narra un po’ della sede del Cairo fornendo prima delle precisazioni necessarie. I membri del Comitato offrono la loro opera di volontariato, senza percepire alcun compenso. Dedicano il loro tempo per amore della Dante, lo scopo principale è quello diffondere e tutelare la cultura e la lingua italiane, frase di Giosuè Carducci, che fondò insieme con un gruppo di intellettuali, nel 1889, la società “Dante Alighieri”. Solo gli insegnanti e il segretario sono pagati. Per quanto riguarda l’Egitto i primi Comitati nascono agli inizi del ‘900 al Cairo e ad Alessandria.

 

Dopo la prima guerra mondiale

Dopo l’interruzione della prima guerra mondiale riapre i battenti e istituisce Comitati anche a Porto Said e Ismailia. “Leonardo da Vinci” è una scuola d’arte, ove si insegnava disegno e le arti in genere, creata dalla Dante negli anni Trenta del Novecento. Dal 2006 al 2015 la Pizzuto ha diretto quella scuola italiana paritaria. La sede storica del Cairo è stata sempre nel palazzo demaniale italiano, quartiere  Bulaq al civico 40 della lunga 26 Luglio street, che durante l’ultimo conflitto mondiale diventò una prigione. C’erano pure il conservatorio e le scuole italiane.

 

Dopo la seconda guerra mondiale

Terminata la seconda guerra mondiale la Dante aprì il conservatorio Monteverdi. Il Conservatorio “Claudio Monteverdi” fu fondato dalla Dante Alighieri negli anni cinquanta; vi insegnavano maestri italiani di canto, pianoforte, violino e altri strumenti musicali ed era frequentato da tantissimi alunni egiziani. Il Presidente Gamal Abdel Nasser lo visitò complimentandosi con i  docenti italiani per l’ottima preparazione fornita agli alunni, che in seguito fecero parte dell’orchestra sinfonica dell’Opera del Cairo.

 

Dopo l’attentato dell’11 luglio 2015

Con l’attentato dell’11 luglio 2015 il palazzo fu chiuso: la Dante, la Leonardo da Vinci, il circolo ricreativo e i locali del Consolato d’Italia sono rimasti senza una sede. La Dante fu ospitata per due anni dai frati Comboniani a Zamalek in via Ahmed Sabri, dove hanno un’ottima scuola di lingua araba. Dopodiché da settembre 2017 si trova nell’attuale sede nel palazzo dell’Associazione Nazionale Assistenza Sociale (ANAS), un sodalizio di beneficenza.

 

Oggi ci sono difficoltà

Tutti questi cambiamenti di sede hanno danneggiato notevolmente le attività della Dante. I giovani si basano molto sul passaparola, si scoraggiano nella ricerca della nuova sede. Sul vecchio sito, in inglese, ancora online è riportato il vecchio indirizzo. Oggi si tengono corsi di lingua e cultura italiana di vari livelli nonché corsi particolari ad hoc su richiesta. Purtroppo lo spazio è ridotto e altre attività culturali, per ora, non possono essere pianificate, mentre nei periodi migliori la Dante organizzava proiezioni di film italiani, mostre di pittura, conferenze e serate sociali. La Dante si autogestisce con le rette dei corsi. Mentre ad Amman, Tangeri e Casablanca (dove era la nostra insegnante negli anni Ottanta) non vi erano altri istituti dove imparare la lingua italiana, al Cairo fino agli anni Sessanta c’era solo la Dante.

 

L’italiano nelle Università egiziane

Oggi ci sono i Dipartimenti di Italiano in varie Università egiziane (Helwan, Cairo e Ain Shams), corsi vengono organizzati anche da altri istituti. Fino al 2011 moltissimi giovani volevano imparare l’italiano per poter diventare guide turistiche o lavorare con gli stranieri negli alberghi, soprattutto delle località turistiche a sud del Sinai, sul Mar Rosso. Emira Pizzuto sostiene che con la rivoluzione il turismo è crollato si sono persi molti posti di lavoro, anche tantissime agenzie di viaggi egiziane hanno chiuso. Tanti giovani optano di apprendere altre lingue straniere.

 

Corsi ridotti

Attualmente gli insegnanti madrelingua sono quattro si avvalgono anche di un professore egiziano, con laurea in italianistica. I corsi durano mediamente due mesi, sono semi intensivi e nell’arco dell’anno si succedono solo un centinaio di alunni. Le aule sono piccole contengono al massimo sedici allievi. Si preferiscono i corsi rapidi senza certificazione. Rivolgo una domanda: “Come mai il sito Internet è vecchio e non aggiornato?” – “Andrà rifatto perché la persona incaricata ha lasciato la nazione senza ricordare la password”.

 

Il ringraziamento

C’è da auspicare che la situazione economica del paese continui a migliorare e che il turismo ritorni a fiorire come un tempo, così che, di conseguenza, l’insegnamento della lingua italiana sarà più richiesto. La presidente è molto grata al cavalier Piero Donato, perché grazie a lui la Dante è potuta proseguire con le proprie attività nell’appartamento di proprietà dell’ANAS (Associazione Nazionale Assistenza Sociale). L’orario di apertura è 15:00 – 20:00 i corsi si tengono dalle 16 alle 20, venerdì e domenica vacanza. La nuova sede si trova in via Hoda Sharawi 18, a qualche decina di metri  da piazza Tahrir, fermata della metropolitana “Sadat”.

Eno Santecchia

15 agosto 2018

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