Eccellenze marchigiane sul “red carpet” della 75^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Due simboli dello stile italiano alla Biennale: il cinema e il gusto Made in Marche a partire dall’oliva ascolana del Piceno Dop Gregori, passando per la pasta Mancini, fino ai sughi dell’agricoltura biologica San Michele Arcangelo, frutto delle verdure dei campi del nostro territorio nobilitate in preparazioni tradizionali.
Il nuovo progetto in centro a Macerata
Una piccola selezione, simbolo delle innumerevoli chicche che caratterizzano la nostra regione, a cura di Vere Italie, il nuovo progetto della famiglia Parcaroli che vedrà la luce nei prossimi mesi con un ristorante d’eccellenza in centro storico a Macerata.
I prodotti Made in Marche a Venezia
“È un onore e una grande soddisfazione – dice Stefano Parcaroli, amministratore Vere Italie – rappresentare il territorio marchigiano nell’ambito della più prestigiosa rassegna cinematografica italiana. I prodotti Made in Marche selezionati da Vere Italie sono stati scelti per omaggiare artisti nazionali e internazionali ospiti all’interno della Hollywood Celebrities Lounge al Lido di Venezia, a cui abbiamo voluto raccontare il gusto di un territorio ricco di valori quali la tradizione, la qualità, l’innovazione e continueremo a farlo con l’apertura del ristorante in via Crescimbeni a Macerata in cui sarà possibile gustare l’intera gamma di prodotti locali su cui stiamo lavorando da mesi e che abbiamo avuto il piacere di anticipare nella meravigliosa cornice del Festival”.
I luoghi, i prodotti
Sapori e tradizioni gastronomiche locali come le verdure dei campi che crescono tra le profumate e generose colline che separano Corridonia da Monte San Giusto, in provincia di Macerata, dove dal 2007 la San Michele Arcangelo è dedita alla cura dei frutti della terra, con la passione per il buono. Le Marche sono vocate alla coltivazione del grano duro, per il tipo di terreno e il clima, ma anche grazie alla cultura agronomica dei contadini. Qui si pratica da sempre la rotazione delle colture e si favorisce la biodiversità. In casa Mancini, la lavorazione artigianale enfatizza le caratteristiche della materia prima. Pasta prodotta con il grano duro coltivato direttamente dall’azienda, semola e acqua gli unici ingredienti. A Montalto delle Marche, invece, a 350 metri di altitudine, tra il mar Adriatico e i monti Sibillini, da quattro generazioni, Gregori coltiva cereali, vigneti, oliveti e frutteti. Nel 2009 la decisione di unire l’approccio tradizionale con una visione più moderna, e quindi più di mille alberi di olivo sono stati piantati per produrre “Olive ascolane del Piceno DOP” con tutto l’amore per una terra e i prodotti che la rendono famosa.
12 settembre 2018