Quando il vino cotto fece un… miracolo prodigioso!

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Gino de Tallè, un vecchio contadino di Petriolo, s’era ‘llettatu (era costretto a letto da un male) ed era giunto all’agonia: il medico si era ritirato e il prete era già venuto per il viatico. Una notte lo vegliavano due nipoti affezionati che gli umettavano le labbra con una piuma bagnata nell’acqua. Parlando sottovoce ricordavano come a Gino piacesse il vino e che quando era chiamato a lavorare presso la cantina del padrone tornava a casa sbronzo. Ci fu anche una bevuta recordativa (memorabile) avvenuta nella sua cantina: non avendo un bicchiere si tolse un cioccu (zoccolo di legno), lo riempì e bevve. Forse per farlo contento buttarono l’acqua e intinsero la piuma nel vino cotto: lui prima boccheggiò poi tirò fuori la punta della lingua, i nipoti passarono al cucchiaino e in 2 ore il moribondo sorbì un bicchiere di vì cotto. Lentamente uscì dal coma, si riprese e visse per altri 6 anni.

Claudio Principi

19 settembre 2018

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