Appignano, il convegno sul clima sviluppato in 14 relazioni

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Parlare di clima in ambito culturale è un inedito e apparentemente banale argomento, ma il Centro Studi Storici Maceratesi, nel suo 54° convegno annuale svoltosi ad Appignano di Macerata il 24 e 25 Novembre, ha dimostrato quanto il tema sia complesso, interessante, e importante da testimoniare, con studi e ricerche non solo a livello prettamente scientifico-statistico ma anche storico. Gli ambiti coinvolti dallo studio del tempo sono innumerevoli, come introdotto a inizio convegno dal professor Pongetti, a partire dalle sue definizioni: il tempo è quello che varia da giorno a giorno, il clima varia da luogo a luogo. Stiamo assistendo a manifestazioni metereologiche eccezionali proprio in queste settimane, in Italia come in altre parti del mondo, e si accusa l’azione dell’uomo, con quelle sue attività che modificano l’ambiente nel tentativo di sfruttarlo e dominarlo. Che sia vero è innegabile ma esiste anche una ciclicità nelle variazioni climatiche, questo è il risultato degli studi portati avanti da decenni da due prestigiosi Istituti di ricerca: l’Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata, e l’Archivio Meteorologico del Seminario Arcivescovile di Camerino; quest’ultimo in particolare, pare sia il più antico delle Marche. Ai dati raccolti da questi due centri si aggiungono quelle notizie ricavate, spesso in modo indiretto, da diari, registri comunali, registri parrocchiali, quelle memorie che consentono di estrapolare informazioni riconducibili al tempo come provvedimenti per superare carestie, note di decessi, di riti religiosi ripetuti per attirare o scongiurare la pioggia, ecc.

Il periodo più “protagonista” di questi studi è stata la cosiddetta Piccola Età Glaciale, documentato anche in molte opere d’arte, quando un abbassamento progressivo delle temperature si verificò soprattutto in Europa, causando molti disagi e carestie (al contrario, attualmente stiamo assistendo a un progressivo riscaldamento del clima). I relatori che si sono susseguiti nelle due giornate hanno dimostrato quanto importanti siano la considerazione e la lettura consapevole di ogni tipo di testo vecchio e antico, diligentemente redatto da coloro che per dovere professionale o per cultura personale avevano la conoscenza della scrittura; diverso il contributo delle persone analfabete: la gente comune si dovette avvalere della tradizione orale per il tramando di “detti” e proverbi, per sapere come affrontare le manifestazioni metereologiche e i cambiamenti stagionali: senza questi, sarebbe stata per tutti, e spesso fu ugualmente, tempo di fame.

La novità del convegno è stata il ritorno alla tradizione “itinerante”: il Comune ospite quest’anno è stato Appignano e idea del Centro Studi è stata di chiedere ad alcuni studiosi del luogo di sviluppare un argomento che riguardasse questa comunità: storie mai messe nero su bianco ma che meritano di essere rese note e consegnate alla Storia unitamente alle altre relazioni, nella pubblicazione del volume degli Atti del Convegno.

Così commenta il Presidente prof. Alberto Meriggi: “Sono veramente compiaciuto per il successo del Convegno Andamento del clima e fenomeni meteorologici di rilievo nelle Marche centro-meridionali, organizzato ad Appignano grazie alla sensibilità della locale Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Osvaldo Messi, che ha messo a disposizione le belle e funzionali strutture presenti nel Palazzo comunale. Questo 54° Convegno Annuale della benemerita Associazione, che ininterrottamente organizza dal 1965 – anno della sua fondazione – convegni sulla storia dei nostri territori e ne pubblica i relativi Atti, è stato il nono e più impegnativo appuntamento dell’anno in corso. Nei due giorni più di cento sono stati i presenti tra soci e interessati al tema, provenienti da tutto il Maceratese e oltre. Le varie angolazioni sull’argomento proposte dai quattordici relatori hanno destato grande interesse nel pubblico, anche perché il tema del clima veniva trattato per la prima volta dal punto di vista storico nella regione Marche. Dopo venti anni il Direttivo del Centro Studi, di cui sono Presidente da due anni, ha voluto fare la prova di ritornare all’antico, cioè organizzare il Convegno annuale in un Comune del Maceratese, come era stato fatto dal 1965 al 1998, poi sempre all’Abbadia di Fiastra. L’esperimento ha ottenuto consensi da parte dei soci e di tutti gli intervenuti. Pur restando l’Abbadia di Fiastra la sede principale dei convegni, di tanto in tanto si tornerà nel Comuni, a seconda della disponibilità e dell’interesse degli stessi”.

Simonetta Borgiani

27 novembre 2018  

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