Confartigianato Marche incontra il Commissario Piero Farabollini

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Una delegazione di Confartigianato Marche, composta dal Presidente Provinciale di Macerata, Renzo Leonori, dal Segretario Regionale Giorgio Cippitelli, dal Segretario Provinciale di Macerata Giorgio Menichelli e dal responsabile  maceratese del Servizio Sviluppo e Categorie, Pacifico Berrè, è stata ricevuta ieri pomeriggio a Roma dal Commissario Straordinario per la ricostruzione Piero Farabollini.

La delegazione ha sottoposto al Commissario, coadiuvato dalla segretaria, dottoressa Lorella Sampaolo, le numerose questioni e criticità che la ricostruzione sta attraversando, soprattutto sotto l’aspetto normativo.

Prima fra tutte è stata chiesta la riapertura della Zona Franca Urbana con una proroga di almeno 6 anni. Data l’efficacia limitata della proroga di anno in anno, occorre che la misura sia strutturale affinché possa essere realmente attrattiva per le nuove imprese e possa concretamente aiutare la ripresa delle attività del cratere.

Inoltre occorre omogenizzare tutte le misure previste dalla ZFU prevedendo, per tutti coloro che ne hanno diritto, di poter utilizzare il plafond concesso indistintamente, unificando i vari codici previsti. Al Commissario è stata chiesta la sollecitazione dell’attivazione del credito d’imposta previsto dalla L. 96/2017, così come la sottoscrizione della convenzione tra Commissario ed Invitalia per l’avvio dei finanziamenti a tasso “zero” come previsto dall’Ordinanza n. 42/2017.

È necessario far riaprire anche i termini per l’Una Tantum, misura in cui ci sono ancora fondi disponibili, per dare la possibilità alle imprese che hanno dovuto sospendere l’attività dopo la scadenza prevista, di farne richiesta.

È stato poi evidenziato al Commissario il vuoto normativo esistente per le imprese non delocalizzate che comunque si trovano in laboratori e negozi in affitto sui quali hanno fatto investimenti per arredi e attrezzature. Queste imprese infatti non hanno diritto né ai benefici per la delocalizzazione, né al danno indiretto per non aver riavviato l’attività. Non solo, oggi si trovano a dover pagare in pratica “mutui sulle macerie”.

Altro grave problema che è stato segnalato al Commissario sono le lungaggini della Struttura di Missione  per le iscrizioni e i rinnovi dell’Anagrafe Antimafia degli Esecutori, che in alcuni casi arrivano anche a 9/10 mesi.

Non ultima la questione del possesso, da parte delle imprese, dell’attestazione SOA per la cosiddetta ricostruzione “pesante” per importi superiori a 150.000. Per i lavori pubblici e per i lavori di immediata esecuzione l’attestazione è necessaria per importi a base d’asta superiore ai 258.000 euro. Occorre quindi modificare l’Ordinanza n. 19 portando l’obbligo della SOA almeno a 258.00 euro per tutti.

È stata anche sollecitata l’opportunità di privilegiare le “imprese di prossimità” favorendo “l’idoneità operativa in funzione dei luoghi”, così come è stata segnalata la necessità di una legge di settore per l’accesso alla professione nel comparto delle costruzioni.

Tra i provvedimenti che Confartigianato ritiene necessari c’è sicuramente la sanatoria amministrativa per le imprese cessate o delocalizzate che non hanno effettuato le comunicazioni previste, la proroga dello stato di emergenza, nonché la proroga dei contratti per l’ultimazione dei lavori di immediata riparazione stipulati prima del 5.12.2017.

Infine è stato segnalato al Commissario un tema molto importante, ovvero l’esclusione dal “de minimis” di tutte le agevolazioni e i benefici ottenuti dalle imprese del cratere a seguito del sisma del 2016, in quanto provvedimenti normati da “leggi speciali” per situazioni altrettanto speciali.

Aver ottenuto agevolazioni fiscali e contributive per 200.000 euro, limite previsto dal “de minimis”, per poi non poter accedere ad altre provvidenze, rende inutile ed inefficace l’agevolazione per queste imprese.

I rappresentanti di Confartigianato si sono detti molto soddisfatti dell’incontro con il Commissario Farabollini, occasione per tornare a fare il punto della situazione a due anni dal sisma, e per continuare a stabilire collegamenti solidi tra le imprese e coloro che, auspicabilmente, metteranno in campo tutti i provvedimenti necessari per l’effettiva ripresa del nostro territorio.

6 dicembre 2018  

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