Dall’incontro con il libro di Piero Giustozzi un categorico “Scavare!”

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San Claudio come Pollenza! Segno che la storia del territorio desta interesse. Le sedie poste sulla chiesa superiore ben presto sono state tutte occupate e molte persone sono rimaste in piedi ad ascoltare la presentazione del libro di Piero Giustozzi “San Claudio al Chienti – XX secolo, sparizioni e misteri”. Ha introdotto i lavori il Presidente del Centro Studi, Alberto Morresi e ha presto dato la parola al giornalista Luigi Accattoli, amico di vecchia data dell’autore, che accoglie e fa suo l’accorato appello: “Scavate! Intorno la chiesa di San Claudio è pieno di reperti archeologici che vanno portati alla luce, e con essi la storia del territorio”. E che storia! Aggiungiamo noi. Una lunga storia oggi fatta di misteri, antichissimi più di mill’anni… Della storia più recente se ne occupa Piero Giustozzi, fine e attento, nonché tenace, ricercatore e ce ne relaziona nelle pagine del suo libro. C’è la mummia sepolta sotto il pavimento, esumata, vista da tante persone che descrivono un cavaliere dai lunghi capelli rossicci, armato di una spada ornata di una pietra preziosa alla base dell’elsa. Una mummia che viene ricomposta in luogo certo e che a una successiva esplorazione… non se ne trova più traccia. Chi l’ha presa? I misteri s’infittiscono con documentazioni sparite, come pure una capsella, rinvenuta in una colonna e della quale non si riesce a conoscere quale sia stato il suo contenuto: un documento? Tanti altri particolari ancora fino a giungere a scavi interrotti. Intorno la chiesa c’è una città, c’è una chiesa paleocristiana, Giustozzi ne pubblica le foto. Giusto queste possiamo vedere il resto è tornato sotto terra. I nostri tesori sepolti, quelli che potrebbero raccontare la storia e che porterebbero benessere economico. I politici, come sempre, sono in altre faccende affaccendati ma le persone stanno acquisendo sempre più conoscenze e, con queste, consapevolezza.

15 aprile 2019

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